DISSALATORE, "SOLO SE NON ESISTONO ALTRE CHANCE DI AUTONOMIA PER L'ELBA" LO AFFERMA IL DOTT. DAMIANI
Faccio mio il titolo dell'articolo di Elbareport scritto da Stefano Bramanti giovedi 25 aprile 2019 perché sintetizza molto bene la situazione effettiva del problema dissalatore di Mola.
Aggiungo in maiuscolo le parole testuali del dott. Damiani per l'importanza che esse rivestono nei riguardi dell’argomento:
"PRIMA DI DECIDERE DI COSTRUIRE UN DISSALATORE OCCORREVA VALUTARE SE LE CRISI IDRICHE ESTIVE SI SAREBBERO POTUTE EVITARE CON PROGETTI BASATI SU STRATEGIE IDRICHE INTEGRATE. CIOÈ SI POTEVANO EVITARE I RAZIONAMENTI ESTIVI, REALIZZANDO SERBATOI PER ACCUMULARE L'ACQUA POTABILE, ANCHE CON LA PRODUZIONE DELLE SORGENTI DEL MONTE CAPANNE (ACQUA DI ECCELLENTE QUALITÀ)"
E’ infatti la prima volta che appare a nome di un esperto di valore una verità inerente le irregolarità che caratterizzano la decisione di adottare la desalinizzazione dell’acqua marina nel sistema di rifornimento idropotabile elbano.
Io ribadisco che l’aver da parte delle autorità regionali approvato e dato il via alla attuazione pratica di di un progetto come quello della dìissalazione dell’acqua di mare che apre una vera rivoluzione nel sistema acquedottistico di un'Isola importante come l’Elba senza che venisse prima effettuato alcun un esame tecnico ed economico di altre alternative, costituisce una grave irregolarità cui si potrebbe rimediare e anche adesso sospendendo momentaneamente l’inizio dei lavori del dissalatore di Mola per un periodo sufficiente ad effettuare un esame approfondito di quello che si potrebbe fare con gli stessi 20 milioni di euro in alternativa al desalinizzatore in argomento e provvedendo di fatto alla costruzione dello stesso sdissalatore olo qualora fosse dimostrato che esso costituire la soluzione migliore.
A tale riguardo io affermo che con quella cifra, invece di costruire un dissalatore che, nello stato attuale, non apporterà che benefici modestissimi, si potrebbe , ad esempio, avere a disposizione un serbatoio di qualunque foggia ma della capacità utile di almeno 200 000- 300 000 mc con le quali tutti i problemi attuali di crisi estiva sarebbero sicuramente risolti in maniera economica e distribuendo acqua di basso prezzo e di alta qualità quale sarebbe quella dei pozzi, sorgenti e fossi del Capanne la cui grande parte viene attualmente scaricata a mare senza alcuna utilizzazione e che venisse invece accumulata fuori stagione nel serbatoio.
Marcello Meneghin