Pochi giorni orsono, un amico di paese mi ha sottolineato (bonariamente) che a marzo avessi messo in evidenza il pressapochismo del Movimento 5 Stelle, tralasciando nel dire qualcosa sui compagni di ventura (forse con la “s” davanti?).
Effettivamente, visti i solidali risultati economico-sociali, mi è parso corretto dare seguito alla richiesta, scrivendo queste mie riflessioni, come sempre tutte documentate e tutte fattuali.
Preventivamente vorrei spendere alcune parole sul significato del prossimo voto del 26 maggio, il quale sarà uno spartiacque inesorabile ed incontrovertibile rispetto al passato; orbene, con tutte le limitazioni e i frazionamenti di un Unione Europea non ancora affrancata da taluni nazionalismi, è bene ricordare che, in questi (quasi) 75 anni siamo riusciti a costruire il luogo al mondo con piu’ diritti, maggior benessere economico, la migliore sanità pubblica, il piu’ alto livello culturale e, forse basterebbe quest’ultima considerazione, il piu’ longevo periodo senza guerre.
Negli anni abbiamo ottenuto un mercato unico per le merci (e noi esportatori ne abbiamo tratto innumerevoli ritorni economici), la stabilità finanziaria, una bassa inflazione, i percorsi ERASMUS per i giovani studenti, degli elevati standars alimentari, normative avanzate della qualità dell’aria e delle acque, le piu’ progredite norme di sicurezza per attrezzature ed apparecchiature, l’abolizione del roming telefonico, e, per noi italiani, la possibilità di poter lavorare, ed emigrare facilmente in Germania, Belgio e Regno Unito.
Quindi mi permetto di consigliare un voto alle prossime europee verso i partiti che vogliono, per storia ed identità culturale sempre coerente, costruire e non distruggere, incidere e non solo rappresentare, governare e non essere governati.
Dovendo parlare della Lega (e quindi di Salvini), sarò obbligato ad andare ad una sinossi, tante sono le parole e la propaganda detta e contraddetta.
Ecco una “sintesi di un riassunto” (per farla breve….):
31 Luglio 2017 “se andremo al governo usciremo dall’euro”.
23 Ottobre 2018 “ non abbiamo intenzione di uscire né dall’euro né dall’Unione Europea”.
Nel frattempo era nato il Governo giallo/verde con lo spread passato da 115 a 300 per tali dichiarazioni (oggi è a 280).
23 Gennaio 2018 (campagna elettorale) “Ci sono in Italia 600.000 immigrati irregolari; appena sarò Ministro degli Interni li rimpatrirò nel primo anno”
29 Aprile 2019 “ i clandestini in Italia sono non oltre 90.000”.
Nel frattempo, i rimpatri del 2018/2019 sono stati circa 1800 in 12 mesi!
28 febbraio 2018 (campagna elettorale) “ Al primo consiglio dei ministri toglierò 7 accise sulla benzina”
15 aprile 2019: nessuna accisa tolta e la benzina in autostrada ha superato quota 2€/litro.
31 gennaio 2019 “l’avviso di garanzia per la Diciotti è per me una medaglia: processatemi se ne avete coraggio! Io non ho paura di chi non è eletto dal Popolo”
5 aprile 2019: Salvini chiede ai 5S di votare contro l’autorizzazione per processarlo richiesta dai magistrati, sfruttando i benefici della “Casta”.
10 aprile 2019 “ l’avviso di garanzia alla Presidente Marini (PD umbria) obbliga ad un passo indietro della Governatrice per ridare la voce al popolo umbro”
23 aprile 2019 “ Siri (Lega) è innocente fino al terzo grado di giudizio e rimarrà SottoSegretario finchè ci sarà Salvini”
In definitiva, la Lega di Salvini, sta operando in continuità con la Lega di Bossi, producendo, come è sempre stato, piu’ consenso e piu’ debito.
Ad ottobre dovremmo metter mano alle clausole di salvaguardia sull’IVA introdotte nel 2011 dal duo Berlusconi-Lega ed ingigantite (sostanzialmente piu’ che raddoppiate) nel 2018 dal duo M5S-Lega, portando inevitabilmente la Nazione a nuove elezioni stante il terrore e la vergogna dei “giallo/verdi” nel dover scrivere la prossima legge di bilancio, in un contesto di totale isolazionismo condito da una nuova Commissione Europea che ci vedrà per la prima volta all’opposizione ed una crescita dello 0,1% sullo stimato 1,5% per il 2019.
Ma come diceva Boncompagni…”gli Italiani sono un popolo di credenti…..: a tutto!”
Michele Mazzarri