Prima che la democrazia faccia il suo corso ed i Capoliveresi scelgano il loro sindaco, voglio chiarire alcune ultime cose.
Un baldo giovane tifoso di Montagna lunedì al seggio mi ha apostrofato minaccioso: ma te Mancuso che voi? Che c'entri con Capoliveri?
Aveva ragione… io con questo clima di lingue e coltelli non c'entro nulla come non c'entrava nulla il Comitato fino a che qualche mese fa qualcuno non ha deciso di provare ad usarlo.
Per essere più chiara devo spiegare alcune cose che riguardano la storia del Comitato.
Premetto che le mie posizioni sono obiettive almeno quanto le riserve che per mesi ho sollevato sull'operato di Barbetti.
Erano i tempi in cui temevamo più di ogni altra cosa l'impatto acustico e non conoscevamo neppure noi gli altri e più invasivi impatti passati sotto il silenzio della Regione e l'inerzia complice delle nostre amministrazioni locali.
In questa situazione drammatica vedemmo comparire improvvisamente alle nostre riunioni Cardelli e Ballerini, credo invitati da Geri.
Con semplicità e trasparenza condividemmo i nostri studi e le nostre tesi con loro come con chi dimostrava di voler abbracciare la nostra causa.
La buona fede sono abituata a darla per scontata fino a prova contraria.
Purtroppo questa è arrivata ben presto ovvero quando - a pochi passi dalla realizzazione del dissalatore - il comune prima con una delibera e poi con un'ordinanza ha stoppato i lavori.
Senza quegli atti il dissalatore sarebbe già stato pronto a partire. Un sollievo per tutti tranne che per gli ultimi arrivati.
L'apprensione dei nostri interessati sostenitori é divenuta infatti apprensione per i possibili risultati dell'ammistrazione, fino a rinnegare e denigrare quel lavoro che dicevano di condividere e sostenere.
Per questo a prescindere dagli esiti elettorali va a Barbetti e Gelsi il mio ringraziamento.
Le persone serie cambiano idea davanti all'evidenza di un danno per i loro concittadini.
Le altre augurano agli altri di sbagliare non potendo far bene per proprio conto.
Paola Mancuso