E’ proseguito, ieri pomeriggio al DAP, il confronto tra Amministrazione, SAPPE ed altre Organizzazioni Sindacali sulla rideterminazione delle Dotazioni organiche del Corpo di polizia penitenziaria.
ORGANICI - In questa terza riunione, il Segretario Generale del SAPPE ha preliminarmente evidenziato le discrasie tra organico previsto ed organico in servizio, anche in relazione ai relativi distacchi in ed out, citando come esempi quelli dei Reparti di Poggioreale a Napoli e di Marassi a Genova. Ma il dato sul quale il SAPPE ha chiesto l’attenzione del Capo del Dipartimento e della delegazione di parte pubblica è quella, in particolare, riferita al ruolo degli Agenti e degli Assistenti. E’ il 25%, massimo 30%, - un terzo, dunque - che svolge servizio a turno, spesso in sproporzioni numeriche pazzesche come ad esempio a Poggioreale dove i detenuti sono oltre 2.300; e questo perché gli altri appartenenti al Ruolo sono comunque impiegati in tutti gli altri servizi previsti e connessi alla quotidianità operativa in carcere. Non è dunque neppure semplice per i Provveditori regionali ‘spalmare’ sugli organici dei Reparti degli Istituti di competenza i contingenti di unità che noi andiamo a individuare, perché tanto sono le dinamiche variabili costanti e continue che modificano ed alterano il numero dei detenuti presenti in quel determinato Provveditorato. Si dovrebbe prevedere invece che il DAP non mandi nei vari PP.RR.A.P. più detenuti di quelli che sono previsti e per i quali è stato già individuato un certo organico.
L’ideale sarebbe avere un rapporto “Polizia Penitenziaria – detenuti” nel quale il l’organico del Corpo è ideal test, ossia in numero ottimale, e non media test sul quale lavoriamo oggi, tenuto conto che già si opera, spesso, al minimo. Si deve dunque trovare una soluzione mediana, e il SAPPE ha citato, numeri alla mano, diversi esempi (Puglia, Sardegna, Parma, etc.).
DECRETO SICUREZZA BIS – Nell’ambito della stesura del decreto sicurezza bis si sente parlare di emendamenti per Polizia di Stato e Vigili di Fuoco, ma - anche se a qualcuno la cosa evidentemente da fastidio – in Italia c’è un Corpo di Polizia dello Stato che si chiama Polizia Penitenziaria e se ci venissero date le oltre 4mila unità che ci mancano negli organici, sicuramente potremmo aggiustare i nostri Reparti. Chiedo per tanto un impegno anche del Ministro della Giustizia e del DAP per sollecitare il Ministero dell’Interno a tenere conto anche delle esigenze della Polizia Penitenziaria in sede di stesura del decreto sicurezza bis. Noi come SAPPE ci siamo già attivati con diversi esponenti parlmentari in tal senso.
BAGNI A MARE PER I DETENUTI DI GORGONA - Con una propria disposizione di servizio, la direzione del carcere di Gorgona ha autorizzato, da sabato scorso 13 luglio, i detenuti del carcere a effettuare dei “bagni a mare” presso la località dell’isola “Cala Martina”. I bagni sono stati autorizzati tutti i giorni dalle ore 9.30 alle
ore 11.00, in una località che, da quanto è dato sapere, sembrerebbe essere impervia,
inospitale, fatta da ripide scogliere che scendono in profonde acque (cioè priva di una normale battigia). Siamo sconcertati e chiediamo al Capo del DAP di far revocare questa disposizione.
* A seguito della nostra contestazione, il capo Dap ci ha comunicato nel corso della riunione di aver fatto revocare l’ordine di servizio di Gorgona
STRAORDINARIO – Se con i 98 milioni di euro disponibili siamo in grado di assumere personale, noi possiamo garantire tutti i colleghi a fare i quattro quadranti. Il Governo dice che con esso intende fronteggiare situazioni, appunto, extra l’ordinario.
In conclusione, l’auspicio del SAPPE è quello di fare presto e fare bene, garantendo l’ideal test al personale del Corpo di Polizia Penitenziaria, in modo da fornire alla politica una quadro d’insieme che consenta migliori e più sicure condizioni di lavoro alle donne e agli uomini del Corpo.
Segreteria Generale SAPPE