Il sindaco di Campo nell’Elba, Davide Montauti, risponde ad un’interrogazione presentata dal consigliere di Minoranza consiliare Giancarlo Galli sull’eradicazione di fagiani e pernici sull’isola di Pianosa.
Galli ha chiesto spiegazioni sul progetto: se il Parco avesse chiesto autorizzazione ai proprietari dei terreni e se l’amministrazione comunale avesse autorizzato gli interventi.
“Per gli interventi di gestione faunistica – è la risposta del presidente dell’ente Giampiero Sammuri- non è previsto, dalla normativa vigente, il rilascio dell’autorizzazione dai proprietari dei terreni. Sono gli enti gestori all’interno delle aree protette e le regioni sul resto del territorio nazionale ad autorizzare eventualmente soggetti terzi per l’esecuzione degli interventi. Per questi motivi il comune di Campo nell’Elba non doveva rilasciare alcuna autorizzazione”.
A novembre 2014, a Campo nell’Elba è stato organizzato un incontro durante il quale sono state presentate le attività del progetto, tra cui l’eradicazione di specie aliene sull’isola di Pianosa.
“Quando il Parco ha presentato al comune questo progetto di eradicazione di pernici e fagiani sull’isola – considera il sindaco di Campo nell’Elba – il consigliere Galli era vicesindaco. Il sindaco era Lorenzo Lambardi. Se Galli oggi non è d’accordo con questo intervento, ormai in fase di conclusione, ci chiediamo perché, quando era il momento, non si è opposto”.
Il consigliere Galli nell’interrogazione presentata al sindaco di Campo nell’Elba domanda se questo progetto non sia un abuso perpetrato in spregio alla salvaguardia dell’ambiente dell’isola piatta.
L’obiettivo è la salvaguardia ambientale dell’isola e la dimostrazione, come spiega l’ente parco nella nota inviata al comune di Campo nell’Elba, è la sua approvazione e il finanziamento da parte della Commissione Europea all’interno del programma Life, che eroga fondi per la tutela della natura e della biodiversità, quindi per la salvaguardia ambientale.
La motivazione che supporta l’intervento infatti è basata su un obiettivo di ampio respiro, incentrato sul “ripristino dei valori di naturalità del sito, intrinseci al riconoscimento di un’isola particolarmente protetta e sulla necessità di procedere verso una progressiva ricostituzione di comunità animali composte da specie autoctone”.
Le popolazioni di fagiani e pernici costituiscono un elemento del tutto artificiale, che rientra nella problematica “specie aliene”. In merito ai costi sostenuti per l’abbattimento di questi animali, Sammuri ricorda che le azioni di eradicazione sono state sostenute principalmente dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Il Parco dell’Arcipelago ha cofinanziato l’azione degli abbattimenti con 17.500 euro, spalmati nei quattro anni di durata del progetto e ritiene opportuno impegnare risorse in questa azione perché, “contrariamente a quanto ritiene l’autore dell’interrogazione, è un intervento che va nella direzione della salvaguardia ambientale”.