Nel dibattito – quando lo è - sulla crisi di governo, un aspetto finora praticamente ignorato dalla politica è tornato a fare capolino sulla scena; l’ambiente.
Anche nelle motivazioni con le quali si è giustificata la mozione di sfiducia; i troppi NO, i SI avrebbero dovuto riguardare porti, aereoporti, strade e autostrade come se questi interventi non sottopenessero l’ambiente già in grave crisi a ulteriori guai e danni, a partire dall’abusivismo che impazza e contro cui non si è fatto e non si sta facendo nulla. Nei colloqui con Mattarella, Zingaretti come Di Maio dell’ambiente sono tornati a parlarne come di una questione cruciale europea e planetaria che non può non impegnare anche il nostro paese come governo e parlamento.
Se questo avverrà e in che misura presto lo vedremo. Ma credo che senza aspettare la conclusione della crisi sul piano politico-istituzionale dovremmo approfittarne per riportare sulla scena quello che da troppo tempo è un fantasma anche per evitare che Salvini e la Lega continuino e inneggiare a cemento e asfalto, a tunnel e inceneritori mentre i ghiacciai si sciolgono e le acque del mare e dei fiumi diventano cimiteri ittici.
Per quanto ci riguarda come forza politica che sul problema non ha le carte in regola –perché anche noi ci siamo distratti spesso- dobbiamo approfittare – partire dalle Feste dell’Unità –recuperare una presenza e una iniziativa irrimandabili.
Renzo Moschini