Molto opportunamente, a mio avviso, il Consiglio Comunale di Portoferraio ha approvato, quasi all'unanimità, una mozione contro i muri della vergogna. L'occasione è scaturita dal 30° anniversario (9 novembre 1989) della caduta del Muro di Berlino, simbolo della Guerra Fredda e della divisione del mondo.
Non si tratta solo di una celebrazione, perché da allora - come ricorda la mozione - altri 62 muri e barriere sono stati eretti nel mondo dividendo popoli e nazioni e altri sono ancora in costruzione anche in Europa. Sono muri che creano l’illusione della sicurezza ma finiscono per chiudere e rinchiudere, dividere e isolare. Alcuni sono muri di cemento armato e filo spinato. E trasformano i confini in barriere mortali. Altri sono invisibili ma ancora più estesi e devastanti. Sono i muri della miseria e delle disuguaglianze,della violenza e dell’esclusione sociale, dell’antagonismo infinito e della competizione selvaggia, della paura e dell’indifferenza, del pregiudizio, dell’intolleranza e dell’odio. Sono i muri mediatici che alimentano paure, conflitti, ignoranza, individualismo e incomprensioni. Sono muri che ci mettono gli uni contro gli altri e lacerano la vita delle persone, famiglie, comunità, popoli e paesi.
Il Comune dio Portoferraio, anche in linea con il proprio Statuto, ribadisce la volontà di impegnarsi per una cultura di pace, di fraternità, di libertà e di rispetto dei diritti umani.
E per questo,oltre ad aderire alla “Giornata nazionale di mobilitazione contro tutti i muri” indetta il 9 novembre, invita le scuole riflettere su questi temi. Inoltre organizza, possibilmente sabato 9 novembre 2019, una festa della fraternità, della libertà e della pace valorizzando le esperienze positive di economia sociale e solidale, accoglienza, fraternità presenti sul territorio. Infine, organizza un incontro pubblico di riflessione sui muri che si vanno costruendo nel mondo.
Iniziative queste che verranno comunicate prossimamente.
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Si parlava di muri visibili e invisibili. Che dire di ciò che accade fra le coste libiche e il territorio italiano? Come non pensare al Memorandum (accordo fra Italia e Libia) a proposito della collaborazione nel contrasto al traffico di esseri umani? Un accordo che domani, 2 novembre, si rinnova automaticamente se non si chiede di ridiscuterlo. Nello Scavo è il giornalista che, per il quotidiano Avvenire, sta lavorando su questo tema (e per questo, Scavo è minacciato dai trafficanti di esseri umani). Nell'inchiesta spuntano due documenti che confermano il finanziamento alle milizie libiche e dicono del "non-detto" degli accordi siglati in questi anni con i governi nordafricani. Il "Patto col diavolo" (titolava ieri Avvenire) parla di mistero dei fondi versati, 5 miliardi di euro (e sono previsti 280 milioni nel prossimo anno per i guardacoste). E' possibile finanziare quei centri libici che da più parti sono stati denunciati perché veri e propri lager? I "Segreti di Libia" (titolo di Avvenire di oggi) vengono svelati grazie a due documenti che confermano l'accordo nero su bianco risalente alla scorsa estate (petrolio, soldi ai capi milizia...). E i profughi intercettati in mare, dice l'Onu, vengono portati in centri libici, privati della libertà e sottoposti "a gravi violazioni dei diritti umani come tortura e maltrattamenti, estorsioni, abusi e sfruttamento sessuale, tratta e traffico di esseri umani".
Nunzio Marotti