Nelle ultime settimane la realtà carceraria di Porto Azzurro è stata al centro di diverse iniziative.
Continuano le attività del laboratorio teatrale <<Il carro di Tespi>> guidato dalla regista Manola Scali con la collaborazione di Bruno Pistocchi.
E' stata rappresentata, davanti ad un pubblico composto di studenti degli ultimi due anni del liceo classico di Portoferraio e di un gruppo di detenuti, <<La buona notizia... per tutti>>.
Lo spettacolo ha ripreso testi di riflessioni sulla pena detentiva. I testi si sono aggiudicati il Premio Siae 2018 e sono stati pubblicati nella primavera scorsa. Le canzoni de <<La Buona Novella>> di Fabrizio De André si sono intrecciate con i testi dei partecipanti.
Hanno collaborato i musicisti Daniele Pistocchi e Valentina Cantini, da anni impegnati con il laboratorio teatrale del carcere. Pistocchi e Cantini hanno anche scritto e musicato una canzone dedicata ai detenuti del carcere elbano dal titolo <<Dal fondo del pozzo>>.
I protagonisti hanno recitato o letto alcuni pensieri sul tema <<Il mio giardino segreto>>, espressioni della loro vita e della loro condizione.
Tra i collaboratori del laboratorio anche alcuni studenti dell'Istituto Pacinotti di Piombino ed alcune persone del Centro diurno di salute mentale di Portoferraio, gestito dalla cooperativa sociale Altamarea.
La regista Manola Scali ha annunciato che il laboratorio sta già lavorando sulle figure di Caino e Abele nella storia, in vista di una nuova rappresentazione.
L'attività teatrale nel carcere è sostenuta dalla Regione Toscana e resa possibile dalla direzione del carcere, dalla polizia penitenziaria e dall'area educativa.
Nell'Aula del Liceo Foresi nella sede di Salita Napoleone, si è svolto il seminario <<Quali prospettive di lavoro nel sociale? Esperienze nel carcere>>. L'appuntamento è stato organizzato dall'Isis Foresi insieme alla Casa di reclusione di Porto Azzurro e all'Università delle 3 Età – Unitre. Hanno partecipato le classi Quinte del liceo delle Scienze umane.
L'incontro è iniziato con il saluto del preside del Foresi Enzo Giorgio Fazio. "Questa giornata – ha detto il preside Fazio -, centrata su una delle realtà presenti sull'isola, testimonia il legame fra il Foresi e carcere. Un rapporto che dura da molti anni e che, oltre alla sezione del liceo scientifico, vede la collaborazione su diversi progetti. Tutto per favorire la conoscenza di un pianeta sconosciuto, da una parte, e favorire, dall'altra, il dialogo fra studenti interni ed esterni, e rafforzare così il rapporto scuola-territorio. Il Foresi, come le altre scuole elbane, contribuisce ai percorsi rieducativi delle persone condannate, in linea con l'articolo 27 della Costituzione Italiana, sul fronte dell'istruzione e della formazione professionale. La presenza di classi del liceo delle Scienze umane è significativa per la coerenza fra materie di studio e i temi della devianza, della pena e della rieducazione".
E' seguita la relazione di Luca Lischi, Capo di Gabinetto dell’Assessore regionale all'Istruzione, formazione e lavoro Cristina Grieco sul tema <<Conoscere, Comprendere, Cogliere>>. Di esperienze lavorative in carcere hanno parlato il direttore della Casa di reclusione di Porto Azzurro, Francesco D'Anselmo, e la responsabile dell'area educativa, Giuseppina Canu.
Nel pomeriggio i lavori sono continuati con le esperienze di volontariato in carcere e l'introduzione del presidente Unitre di Porto Azzurro, D. Casalini. E' stato presentato il Premio letterario <<Casalini>> per i detenuti, con due membri della Giuria: i docenti Pablo Gorini e Fabio Canessa. Sono state distribuite copie del volume <<L’altra Libertà>> che raccoglie composizioni di detenuti.
Nel mondo carcerario elbano nasce anche un gesto di generosità di alcune persone detenute. Lo ha reso noto Licia Baldi, presidente dell'Associazione di Volontariato Dialogo: "i reclusi hanno raccolto e donato all'Associazione una somma, provento di un loro lavoro eseguito nei laboratori penitenziari, con la quale si sono acquistati un materasso matrimoniale ed una cucina a gas per la Casa d’accoglienza che, in Portoferraio, ospita familiari di detenuti in visita ai loro cari e gli stessi quando usufruiscono di un permesso premio". A loro il grazie di cuore da parte dell’Associazione.
Su carcere e percorsi educativi hanno voluto riflettere anche i dirigenti dell'associazione sportiva Elba Rugby. "Crediamo nella funzione educativa dello sport – ha detto il presidente Gabriele Mazzei -. Perciò organizziamo incontri a tema coinvolgendo ragazzi e genitori. Abbiamo inaugurato la serie presentando il libro “Non fare come me”, scritto da alcuni detenuti del carcere di Porto Azzurro".
All'appuntamento erano presenti due degli scrittori, Dan (49 anni) e Nicola (31 anni), insieme a Nunzio Marotti che, con Maria Teresa Lisco, ha curato il libro pubblicato da Del Bucchia editore. Dan e Nicola hanno parlato del personale percorso educativo e del loro vissuto. Ai ragazzi hanno lanciato un messaggio chiaro: di non vivere superficialmente e di riflettere bene prima di compiere le scelte. Agli adulti si sono rivolti invitando a guardare i detenuti non come bestie ma come persone che hanno sbagliato ma alle quali offrire una seconda possibilità.
Nel dibattito è emersa anche la volontà di restituire qualcosa alla società, per esempio attraverso i lavori socialmente utili e il volontariato. Dall'associazione Dialogo è giunto l'invito a sostenere l'opera di supporto dei volontari carcerari, anche impegnandosi in prima persona, contribuendo in tal modo al processo di rieducazione.
Nunzio Marotti