A volte ritornano: nel “Piano Operativo del Comune di Marciana Marina; In esecuzione ai disposti del comma 2 dell’art. 25 della Legge Regionale n. 10 del 12/02/2010 e del comma 2 dell’art. 19 della Legge Regionale n. 65 del 10/11/2014”, adottato dal Consiglio Comunale del 31/10/2019, esecutiva, e in particolare nella Relazione generale al PIANO OPERATIVO AI SENSI DELL’ART. 95 DELLA L.R. 65/2014 del Comune di Marciana Marina UTOE 3 - “La Cala”, si legge: «Viene, infine, individuato un “corridoio” di pertinenza all’interno del quale sarà ubicata la viabilità che metterà in sicurezza il piccolo agglomerato in località “La Cala”». Come se non bastasse, all’ Articolo 46. delle Norme Tecniche di attuazione - Zone destinate alla viabilità veicolare si legge: “10. Il P.O. favorisce l’integrazione della viabilità e delle infrastrutture esistenti per garantire l’accessibilità di tutti gli ambi territoriali dove sono presenti abitazioni. In particolare il P.O. individua le necessarie varianti alle infrastrutture stradali esistenti finalizzate a garantire l’accessibilità dei nuclei esistenti con priorità assoluta per il nucleo de La Cala (Tav. 2 “Disciplina del territorio agricolo”). 11. Il progetto della strada di emergenza e soccorso, finalizzato a migliorare l’accessibilità all’insediamento della Cala, dovrà essere sottoposto all’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per il parere di competenza”.
Riservandosi di fare nuove osservazioni al Piano Operativo dopo quelle evidentemente ignorate dell’aprile 2017, presentate congiuntamente da Legambiente e dall’allora minoranza consiliare di sinistra costituita da Paolo Di Pirro e Francesco Gentili, Legambiente Arcipelago Toscano non nasconde la sua sorpresa per un Consiglio Comunale e un professionista incaricato che, procedendo nel solco della precedente amministrazione Ciumei, ripropongono un nuovo percorso stradale all’interno di una Zona B di un Parco Nazionale – dove gli strumenti urbanistici del Comune non possono normare, visto che esiste già un Piano del Parco sovraordinato – e della Zona speciale di conservazione (Zsc - Direttiva Habitat) e Zona di protezione speciale (Zps – Direttiva Uccelli). Un’ipotesi assurda e già bocciata, nonostante i ricorsi della precedente Amministrazione Comunale, da Regione Toscana, Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e addirittura dal Consiglio dei Ministri (Governo Monti) proprio in base all’insostenibile impatto ambientale e paesaggistico e al rischio idrogeologico che insiste nell’Area.
Visto che evidentemente i consiglieri comunali di Marciana Marina e il professionista incaricato della redazione del Piano Operativo hanno avuto un’improvvisa amnesia su una vicenda urbanistica che è stata al centro della polemica politica e ambientale per mesi, Legambiente ricorda (ancora una volta) all’Amministrazione Allori i principali accadimenti che hanno portato alla bocciatura della strada riproponendo le osservazioni già presentate nel 2017 ed evidentemente ignorate.
La stessa previsione, oggetto in passato di interrogazioni Parlamentari alla Camera di Ermete Realacci, attuale presidente della Commissione ambiente, lavori pubblici e territorio della Camera dei Deputati, e al Senato, da Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, e che è stata più volte respinta, proprio in ottemperanza ai valori paesaggistici e ambientali che l’Avvio del Procedimento del Piano Operativo richiama, da Regione Toscana e dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e infine, nel marzo 2012, in seguito a un ricorso del Comune di Marciana Marina, anche dal Consiglio di ministri con un provvedimento a firma dell’allora presidente del Consiglio Mario Monti nel quale si legge: «Ritenuto nell’esame delle posizioni contrapposte di condividere l’avviso espresso dalla Regione Toscana e dall’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano a tutela del valore paesaggistico e naturalistico dell’area interessata dall’intervento; Considerato che l’intesa di cui all’art. 14 quater, comma 3, della legge n.241/90 è stata raggiunta con la Regione Toscana e non con il Comune di Marciana Marina; Delibera: di condividere facendole proprie le motivazioni espresse, come nelle premesse, dalla Regione Toscana e dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano, in merito al progetto di adeguamento di un sentiero esistente per il collegamento della località “La Cala” con il Comune di Marciana Marina e di dare atto che, sulla base delle predette ragioni, che integralmente si recepiscono, non sussiste la possibilità di procedere alla realizzazione del progetto in esame».
Quella del consiglio Comunale marinese, anche alla luce della successiva sentenza del TAR che ha decretato - per un vizio di forma nella concessione - l’apertura del cancello che chiudeva il sentiero costiero ma ne ha confermato la natura privata e la presenza di alternative pubbliche pedonali a monte, sembra nuovamente una posizione azzardata – speriamo presa senza rendersi conto di cosa si stava facendo - e destinata a finire nel nulla, visto che Regione e Parco Nazionale non potranno che confermare il diniego espresso più volte negli anni passati. Resta il mistero del perché ci si sia voluti infognare in una ipotesi pluribocciata, dannosa e impossibile da realizzare in un’area dove sono presenti specie di flora e fauna rare, a volte rarissime, e protette, è lo stesso Piano Operativo a ricordar giustamente che «Il Sito è molto rappresentativo della ricca flora elbana e della fauna (vengono segnalate sono segnalate rare specie ornitiche nidificanti marine e terrestri)». Infatti, nel 2015 un gruppo di ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e del Royal Botanic Gardens di Kew ha scoperto a nella della Ripa-La Cala – proprio dove si vorrebbe aprire una strada i Zona B del Parco Nazionale – una delle pochissime popolazioni della rarissima felce tirrenica (Dryopteris thyrrena), che sopravvive in poche isole del mediterraneo e inclusa nella “Lista Rossa” della Toscana perché in pericolo di estinzione. Inoltre, i fossi di Val di Cappone e della Cala ospitano le popolazione residue più a occidente e – per quanto riguarda la Cala – più vicine al mare (Insieme a quelle di Sant’Andrea) della rara Osmunda regalis. La felce più grande e più “antica” d’Europa».
Non si riesce a capire perché l’Amministrazione Comunale non ha voluto percorrere le ipotesi alternative di più facile attuazione (e meno costose) proposte dal Parco Nazionale e da Legambiente, come la cremagliera per trasportare merci ed eventuali feriti e malati, così come avviene in altre località accessibili solo a piedi in diverse aree protette.
Consigliamo vivamente alla Giunta Allori di ritirare immediatamente questa ipotesi che, alla luce dei pareri pregressi, è inattuabile fino al ridicolo e chiediamo al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e alla Regione Toscana di esprimere immediatamente un parere negativo sulla base delle argomentazioni ambientali, paesaggistiche e urbanistiche che portarono al precedente diniego incredibilmente ignorato sia dal professionista incaricato che dal Consiglio Comunale marinese.