Come si può negare che si stia delineando per il 118 un futuro meno pubblico e maggiormente affidato alle Associazioni del terzo settore? Queste chiedono la riduzione da 3 a 2 soccorritori su ambulanza per far fronte alla "crisi del volontariato" ma è evidente a tutti che questa soluzione sarà un danno ai cittadini, soprattutto i più deboli, soprattutto i più difficili da gestire. Si pensi ad un incidente stradale, si pensi a quando ci sarà da smuovere dalla propria abitazione un anziano con problemi di respirazione coi sanitari ed i tre soccorritori già oggi al limite del trasporto delle loro pesanti attrezzature d'intervento. Il volontariato sanitario va salvaguardato non punito.
La riforma prevede le automediche non più delle Asl ma delle AAVV, riversando un fiume di denaro al terzo settore , sottraendo tali risorse ai presidi, farmaci e macchinari con cui ogni realtà toscana dovrebbe essere uniformata e finalmente messa alla pari.
Il taglio dei medici sulle ambulanze e la riduzione dei soccorritori in servizio fa sentire ancora più soli i malati. Quindi i più deboli. Quindi gli ultimi.
Pochi giorni fa nelle prime ore del mattino sotto un vero diluvio si è verificato un intervento urgente, uno dei moltissimi nei quali chi legge, certamente rivedrà situazioni già vissute nella propria famiglia, per il quale è stato necessario l'intervento dell'ambulanza con medico a bordo. Dopo la visita del sanitario e gli esami del caso il paziente è stato portato, dai 4 soccorritori presenti, col telo perché l'ambulanza era in un punto non tanto accessibile e distante dall'abitazione. Ora, se ci fossero stati solo 2 soccorritori anziché 3 come vuole la riforma in discussione in Regione chi lo avrebbe portato all'ambulanza che sostava distante e poi sotto un vero diluvio? Si sta arrivando al paradosso, si sente anche che si vuole alzare l'asticella dell'età per i volontari al volante dei mezzi.
Possibile che si fanno e si discutono solo Riforme che penalizzano le persone più deboli e fragili come malati e bisognosi di cure?
Questo è inaccettabile
Francesco Semeraro
Comitato Elba Salute