Sabato 18, a Portoferraio, incontreremo i rappresentanti dei comuni Elbani e della Provincia, per avere finalmente una quadra che permetta di dare al trasporto pubblico locale, un livello di efficienza almeno accettabile.
Perché è così importante?
La mobilità pubblica, lo hanno capito tutti tranne noi, è la mobilità del futuro, è il modello di trasporto che permette a ognuno di spostarsi senza discriminazioni, che riduce il traffico, che annienta le emissioni di Co2, dannose per l'ambiente. Un Isola, un'isola che vuole essere e presentarsi come "green island" e a cui "garba" tanto mostrarsi come il giardino dell'Eden, non può continuare a essere il paradiso dell'Eni. Non si può. Noi giovani lo abbiamo capito. Se poi vogliamo muoverci sul fronte economico, l'unico che interessa veramente molti Isolani, dobbiamo fare un'osservazione:
Oltre al cinghiale nostrano, sta scomparendo un'altra specie: il turista senza mezzo di trasporto proprio (casualmente quello su cui dovremmo puntare).
I problemi per il trasporto interno all’isola sono diversi: assenza quasi totale di macchinette o rivenditori per i biglietti –obbligando quindi l’acquisto in sovraprezzo a bordo, magari da € 2,60 a € 4,00-, il fatto che per recarsi da un paese all’altro si debba forzatamente pagare un ulteriore biglietto a Portoferraio, ma anche piccolezze come la segnalazione delle fermate sul bus (ma almeno in questo modo il forestiero può imparare la nostra lingua per chiedere quale sia la sua fermata, dopotutto) e soprattutto la cronica assenza numerica di corse, al di fuori dei tre mesi estivi, che comunque fruttano all'azienda, più di Livorno in un anno.
Bene, consideriamo quindi questa caotica gestione dei bus; Colleghiamola ad un argomento che ci tocca più o meno tutti (favorevoli o contrari): l’aeroporto. Non rendiamo inutile l’imponente investimento di oltre 3 milioni di euro (soldi pubblici) di tale infrastruttura, con un servizio di trasporto interno scadente.
Un passeggero, appena uscito dall’aeroporto, salirà su un bus pagando il supplemento (sfatiamo un mito: il tanto decantato biglietto elettronico, per com’è adesso, è unicamente scomodo ed ha comunque un sovraprezzo) e, sperando di azzeccare la fermata giusta, in base al suo istinto, scende a Marina di campo. Se poi ha riservato una stanza a Porto azzurro –ad esempio- diamo il nostro meglio. Scoprirà con piacere di doversi recare prima a Portoferraio per poi salire su un ulteriore bus per Porto azzurro. Quindi, nell’attesa della prossima tratta, cerca in vano una rivendita od una macchinetta per i biglietti. Ecco quindi che sborserà per un altro biglietto maggiorato. Non sorprendiamoci se dopo tutto ciò, scendendo a Calata Italia, imbarca sul primo traghetto per fuggire al più presto da tutto questo.
Se vogliamo quindi salvaguardare questa specie tanto importante per noi, quella dei turisti, specialmente quelli privi di mezzi propri e quindi migliori per l'ambiente e l'economia, ecco le proposte che Provincia, Regione e Amministrazioni non possono evitare:
• Zona urbana unica. Quindi tariffe ribassate per tutta l’isola.
•Revisione del sistema su due livelli: bus principali e navette. Quindi doppio delle corse.
• Pagamenti elettronici efficaci
• Segnalazione delle fermate sui mezzi
• Apertura di uno sportello accessibile al pubblico per critiche od osservazioni
Questo, con il cambio di gestione determinato dalla scadenza del contratto (passaggio ai Francesi di RATP con la localizzata "Autolinee Toscane"), e la fase di revisione dei piani di organizzazione locale, decisa dalla Regione, è la nostra migliore chance per portare a casa il riconoscimento dei nostri diritti.
Sentiamo troppo spesso parlare di invertire rotta per salvarci. Questa è la proposta, in nome di questo “scoglio” stupendo ma che necessita di aggiornarsi per tornare competitivo e guardare al futuro.
Marco Riformato e Pietro Gentili del Forum Giovanile