Quella di sabato 25 gennaio, "Spegniamo la guerra, accendiamo la Pace", è una mobilitazione internazionale per la pace contro le guerre e le dittature a fianco dei popoli in lotta per i propri diritti.
Un deciso "no alla guerra, alla sua preparazione, a chi la provoca per giustificare la produzione e la vendita di armi. Guerre che, in ogni momento, possono fare da miccia ad un conflitto globale tanto più preoccupante per il potenziale degli armamenti nucleari oggi a disposizione dei potenti del mondo".
Insieme alla solidarietà per le popolazioni, vere vittime delle guerre, i numerosi soggetti promotori si rivolgono all'Unione Europea, "nata per difendere la pace", affinché assuma "una forte iniziativa che, con azioni diplomatiche, economiche, commerciali e di sicurezza, miri ad interrompere la spirale di tensione e costruisca una soluzione politica, rispettosa dei diritti dei popoli, dell’insieme dei conflitti in corso in Medio Oriente e avviare una rapida implementazione del Piano Europeo per l’Africa (Africa Plan) accompagnandolo da un patto per una gestione condivisa dei flussi migratori".
I promotori chiedono anche al governo italiano di assumersi le proprie responsabilità con gesti concreti: opporsi alla proposta di impiego della Nato in Iraq e in Medio Oriente; negare l’uso delle basi Usa in Italia per interventi in paesi terzi senza mandato ONU; bloccare l’acquisto degli F35; fermare la vendita di armi ai paesi in guerra o che violano i diritti umani come sancito dalla L. 185/90; ritirare i nostri soldati dall'Iraq e dall'Afghanistan, richiedendo una missione di peace-keeping a mandato ONU ed inviare corpi civili di pace; adoperarsi per la sicurezza del contingente italiano e internazionale in missione UNIFIL in Libano; aderire al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari eliminandole dalle basi in Italia; sostenere in sede europea la necessità di mantenere vivo l’accordo sul nucleare iraniano implementando da parte italiana ed europea le misure di revoca dell’embargo; porre all'interno dell’Unione europea la questione dei rapporti USA-UE nella NATO.
Nunzio Marotti