Da qualche anno non scrivevo una riga sullo stato della sanità nella nostra isola.
Mi costa farlo adesso perché andrò ad aggiungermi, purtroppo inutilmente, a quanto più volte altri hanno scritto.
Già anni fa ebbi occasione di ricordare che la politica sanitaria regionale vergata negli anni 2000 e ricadente sul nostro ospedale, era già definita e niente, niente avremmo potuto fare per cambiarne le sorti. I tagli proseguirono incessantemente dall’unica mucca da mungere, la Sanità.
Tanto scrissi in una lettera aperta all’allora Assessore alla Sanità dott.sa Scaramuccia.
Adesso, a fronte di una situazione drammatica come quella che tutti, dico tutti, stiamo vivendo con apprensione, non posso che constatare quanto i nefasti provvedimenti pesino ora, più che mai, su noi elbani.
Nessuno pensi che valga il diritto all’uguaglianza, tutt’altro, come ho sempre scritto siamo soltanto degli utenti di seconda serie.
E’ sotto gli occhi di tutti che stiamo pagando ben caro e senza nessun aiuto i tanti trasferimenti con gli elicotteri. Mi si perdoni, ma questi elicotteri sono abilitati al trasferimento di persone colpite da coronavirus? Ammesso che lo siano o che possano esserne attrezzati, tenuto conto delle vigenti normative di sterilizzazione, esiste personale sanitario e equipaggi di volo numericamente disponibili?
Infatti, in caso di improvvisa e rapida diffusione del morbo, come sta avvenendo ovunque, non avendo un reparto di terapia intensiva, così come la mancanza di medici specialisti e altro personale sanitario dedicato,come saranno affrontati tanti casi?
Leggo a firma della ASL nord ovest che saranno approntati elicotteri e addirittura navi specifiche. Non so se e quanto comunicato sarà mai possibile.
Mi auguro, visto il mittente, che ciò possa realizzarsi sollecitamente, perché il trascorrere del tempo, in questo caso, porrebbe seri ulteriori problemi sanitari in assenza di reparti specializzati per soste prolungate dei degenti contagiati.
Con tanti ringraziamenti a chi di dovere non ci resta che fare buon viso a cattiva sorte.
Sergio Bicecci