Con l'ok alla sperimentazione 'off-label' da parte della Agenzia Italiana del Farmaco, da una decina di giorni otto pazienti di diverse eta prossimi all'insufficienza respiratoria acuta, sono stati trattati con un medicinale (Ruxolitinib) utilizzato normalmente per la cura di una rara patologia del sistema immunitario e in caso di rigetto in alcune tipologie di trapianto.
Tutto ciò grazie all'intuizione del Primario di ematologia dell'Ospedale di Livorno, il Dott Enrico Capochiani che, assieme al proprio staff e già da prima di questa emergenza, studiava le relazioni tra diverse patologie causa di polmonite interstiziale e insufficienza respiratoria.
Con molta cautela, d'obbligo in questi casi, in una recente intervista a Urban Livorno, il Primario di Ematologia ha però confermato come la rapida risposta di tutti i pazienti a questo farmaco ha evitato il ricorso alla ventilazione meccanica in rianimazione, che era poi l' obbiettivo che ci si era dati.
Ora la sperimentazione si è allargata ad altri ospedali della Toscana e in alcuni della Lombardia.
I prossimi giorni ci diranno se nella cura del Coronavirus c'è uno strumento in più per evitare il collasso delle terapie intensive e qualche speranza in più per gli ammalati più gravi.
Di sicuro, come ha ricordato il Dott. Capochiani a fine intervista sul Fatto Quotidiano, "questa pandemia ha fatto emergere l'importanza del carattere universalistico del nostro Servizio Sanitario Nazionale".
CR