Si è attivata la macchina della Protezione civile regionale per la gestione dei rifiuti e delle acque reflue provenienti dalla Costa Diadema, la nave da crociera ormeggiata nel porto di Piombino alcuni giorni fa con a bordo 1255 persone, tra cui diversi casi sospetti di contagio Covid-19.
L'obiettivo è prioritariamente quello di garantire la sicurezza delle persone a bordo e dei lavoratori.
Due le questioni arrivate sul tavolo dell'assessore regionale all’ambiente, Federica Fratoni, che si è provveduto a risolvere: il ritiro e il conferimento di 105 mc di rifiuti indifferenziati potenzialmente contaminati prodotti durante i giorni di navigazione oltre al ritiro e al conferimento di quelli di produzione quotidiana (25 mc circa); lo sbarco di una produzione giornaliera di circa 300 mc/giorno di acque reflue sea-wage e acque grigie originate da utenze civili come wc, docce, lavanderie.
“Con responsabilità la Regione Toscana e il Comune di Piombino hanno preso in carico la situazione della Costa Diadema e con responsabilità la stiamo gestendo – commenta Fratoni -. Tra i servizi di cui dobbiamo occuparci con particolare attenzione ci sono quelli dei rifiuti e delle acque reflue, questioni che riguardano la sicurezza e la tutela della salute pubblica. Per questo abbiamo organizzato la raccolta, d'intesa con i gestori e l'Autorità portuale, in modo da garantire la massima sicurezza sia per le persone a bordo che per gli operatori che devono occuparsene. L' impegno e la cura di tutti sono rivolti a far sì di scongiurare e risolvere ogni eventuale criticità”.
Per quanto riguarda i rifiuti, attenendosi all'ordinanza 13 della Regione Toscana che prevede per i rifiuti potenzialmente contaminati l’avvio diretto a incenerimento presso alcuni impianti individuati, l'assessore Fratoni ha contattato AMPS di Livorno che, nel rispetto della sicurezza dei lavoratori e dei principi dalle linee guida ISPRA che riguardano i rifiuti generati in emergenza Covid-19, ritirerà i rifiuti indifferenziati con un autocarro adibito al trasporto rifiuti con cassone chiuso - così che siano impossibile la fuoriuscita del rifiuto, spolveramenti e percolazioni - per poi trasportarli, dopo essere stati caratterizzati con la dicitura “rifiuti da sterlizzare”, all'impianto che provvederà alla sterilizzazione.
Per garantire una corretta esecuzione dei servizi e non creare troppo accumulo sull’impianto saranno ritirati carichi da circa 20/25 mc/giorno fino ad esaurimento del quantitativo richiesto. Gli operatori utilizzeranno appositi dispositivi di protezione (tute, guanti, mascherine, occhiali) che dopo l’uso saranno gestite come rifiuti contaminati e avviate a smaltimento. Gli operatori al carico manterranno le distanze minime di sicurezza necessarie dal personale di bordo e a fine carico il mezzo sarà disinfettato spruzzando appositi detergenti a mezzo atomizzatore.
Per quanto riguarda le acque reflue, la Regione il 5 aprile ha emanato apposita ordinanza firmata dal presidente Enrico Rossi, la 24, con la quale si consente il trasferimento, tutto interno al porto, delle acque al depuratore di ASA tramite la creazione di un allaccio alla rete fognaria industriale del Porto.