Nulla sarà come prima, nulla è già come prima. Che queste settimane di 'fase 1' non siano una parentesi dopo la quale si potrà riprendere il cammino interrotto è ormai consapevolezza diffusa.
Anche se dopo Pasqua, contagi permettendo e sempre in attesa di un' indagine a campione che informi sulla reale consistenza del contagio asintomatico ( come finalmente annunciato dal Dott Guerra dell'OMS), si ricomincerà con le cautele del caso ad aprire qualche attività, è abbastanza chiaro che, anche e soprattutto dove si vive di turismo, la situazione sarà durissima. Per le Aziende come per le famiglie. I redditi emergenziali finora erogati 'ad personam' e i prestiti garantiti dal Governo alle aziende fino al 10% dei fatturati 2019 sono meglio di niente, ma non basteranno.
I Comuni elbani stanno assecondando o interpretando in autonomia le misure prese dalla Regione e dal Governo, in alcuni casi hanno dichiarato disponibilità ad integrare con risorse proprie quelle arrivate per l'emergenza alimentare, introducendo in tal modo la questione del possibile ruolo dei bilanci comunali come volano per una ripresa economica che non lasci indietro nessuno.
Bilanci pensati alcuni mesi fa e che ora andranno rivisti in ordine alle mutate priorità di spesa: dalle integrazioni per gli affitti abitativi di che è rimasto o rimarrà senza lavoro alle detassazioni delle attività commerciali e turistiche a cominciare da quelle in affitto, dalla promozione turistica di un'Elba sicura e che tale vuole rimanere), al sostegno-promozione del made in Elba enogastronomico,. alla messa a disposizione gratuita di spazi pubblici per l'organizzarsi del volontariato o di nuove forme di intrapresa sociale, fino alla messa in campo di buone pratiche il cui costo pubblico modesto contiene però un valore sociale aggiunto ampio: orti sociali, wifi pubblico gratuito generalizzato, fontanelle diffuse per l'acqua di qualità, trasporto pubblico gratuito.
Sono ovviamente solo alcune ipotesi di lavoro assolutamente integrabili e criticabili che presuppongono però la volontà politica degli Amministratori di aprire un confronto nei Consigli Comunali e nella città tutta, per ascoltare con attenzione le nuove esigenze e agire di conseguenza nel delineare le nuove priorità di spesa delle Pubbliche Amministrazioni.
CR