Qualche giorno fa, sulle pagine di Facebook, è stata postata una nota riguardante i “balneatori” e ieri, sulle pagine di Elbareport il grido di dolore è stato ripreso da parte di Forza Italia.
Per onestà intellettuale prima di entrare nel merito, devo premettere che nonostante gli sforzi fatti non riesco a capire l’utilità sociale dei balneatori, ma garantisco che questo pensiero non influenzerà le mie considerazioni.
Chiarisco che nel termine “balneatori” non sono inclusi gli stabilimenti balneari che insieme all’ombrellone e i lettini offrono altri servizi (bagni, docce, bar se non ristorante, spogliatoi, ecc.) senza contare che la loro attività imprenditoriale comporta un impegno di capitali occupando diverse persone e non solo a qualche studente in vacanza che si presta a fare il bagnino.
Qui mi riferisco a chi acquista, con qualche migliaia di euro 25 ombrelloni e 50 lettini e con la miopia (ognuno può scegliere il termine che desidera) di qualche amministratore ottiene una concessione demaniale (trasformazione del Punto Blu) per cifre più che modeste, dove svolgere una attività di nessun contenuto, fatto salvo il proprio interesse. Se questi sono gli“ imprenditori” da proteggere cosa fare per quelli veri ?.
A metà marzo, supportati dalla Lega, sono iniziati i pianti quando ancora gli eventuali danni non si erano materializzati ed erano da venire, mentre altre categorie erano già coinvolte e contavano le perdite. I “balneatori” invocavano la riduzione dei canoni demaniali che, in assoluto e in considerazione dei profitti che possono generare, sono di bassissimo livello. Mi sembra di ricordare che a tale proposito la UE in passato abbia aperto una procedura d’infrazione e se non sbaglio è ancora aperta perché si procede per deroghe e/o moratorie.
Ora che la stagione si avvicina tornano all’attacco proponendo una serie di soluzioni del problema “utilizzo del mare”: un ombrellone ogni 10 metri quadrati, camminamenti per potersi muovere in sicurezza, ecc. il tutto, però, condizionato alla riduzione del canone demaniale e, udite, udite all’allargamento dell’area in concessione. Tale ultima e geniale proposta è stata ripresa e appoggiata ieri da Forza Italia già responsabile dello scempio delle coste di Portoferraio nell’estate del 2018.
La logica conseguenza sarà che considerata la carenza di posti sulle spiagge libere (ammesso che ve ne siano ancora) ci si vedrà costretti ad usufruire dei loro “servizi” alla modica somma di qualche decina di euro per ottenere un ombrellone e due lettini, senza nessun altro servizio.
E’ questa “l’apertura ragionata” a cui fa riferimento Linda Mazzei nel suo scritto di alcuni giorni or sono?
Non oso pensare alle tensioni, se non disordini, che sicuramente si scateneranno quando arrivati al mare ci sarà posto solo a pagamento.
Se questo fosse il modus operandi anche i bar, i ristoranti ed altri dovrebbero chiedere maggiori spazi di suolo pubblico per sopperire alle riduzioni di coperti imposte.
Ci avviamo ad una difficile stagione turistica che dovrà sostenere i veri imprenditori e garantire possibilità di marei a tutti, soprattutto a chi avrà sofferto , soffre e soffrirà la crisi economica che incombe. Gli ipotizzati suggerimenti sono la peggior manifestazione di corporativismo.
Buon bagno (nella vasca di casa).
Stefano Stefanini