Nel mentre aziende e cittadini dell'isola d'Elba fanno a gare per raccogliere fondi a sostegno dell'ospedale elbano, con la speranza che oltre alle attrezzature così acquisite i decisori politici facciano arrivare anche il personale per strutturare un minimo di Terapia Intensiva, intanto che la nostra attenzione quotidiana è calamitata all'ora del thè sui numeri calanti dei nuovi positivi al virus, in un clima di impegno a reinvestire sulla sanità pubblica rilanciato dallo stesso Presidente della Regione Rossi, i vertici sanitari dell'Asl Toscana Nord Ovest non paiono eccessivamente preoccupati del fatto che l'Elba possa a breve vedere partire l'attuale responsabile del servizio di Medicina Legale, la professionista elbana Dott.ssa Silvia Boni.
Titolare di un contratto a tempo determinato, la Dottoressa è infatti in procinto di fare la valigie per trasferirsi in altra Regione a ricoprire – a seguito di concorso - il medesimo ruolo; una scelta legittima di stabilità che, ci risulta, potrebbe rientrare in presenza di una trasformazione a tempo indeterminato dell'attuale incarico all'Elba.
L'Isola ha necessità di una presenza fissa di Medico Legale, senza ipotizzare defatiganti e improponibili 'scavalchi' con altri territori di là dal mare; rinnovo patenti stradali e nautiche, rinnovo porto d'armi, visite domiciliari per accertamento invalidità, partecipazione a commissioni invalidi, accertamento morti naturali e violente con sopralluoghi assieme all'autorità giudiziaria, reperibilità per copertura servizio, sono questioni di cogenza quotidiana che risentono più che altrove dei limiti della insularità. Sarebbe veramente incredibile che nel mentre si incentivano con fatica medici a venire all'Elba per coprire servizi necessari, si faccia oggettivamente il contrario con professionisti validi che sull'isola sono di casa; nemo propheta in patria?
CR