Mi permetto di intervenire per chiarire alcuni aspetti descritti del Sig. Lucio Facco sull’articolo “Ampliamento della Miniera La Crocetta” apparso sulla stampa alcuni giorni fa.
Lo faccio come ex dipendente della Eurit, proprietaria della concessione di escavazione, e che ha passato trent’anni della propria vita lavorativa in quella miniera ed in quella dell’Eurelba di Marciana sempre della stessa proprietà. Da oltre quaranta anni l’attività di estrazione è in atto nella vallata del Buraccio (Porto Azzurro) ed ha “dato da mangiare” a decine di famiglie, compresa la mia, non come lavoro stagionale, ma annuale ed a contratto a tempo indeterminato a cui si deve aggiungere tutto l’indotto composto da piccole imprese di movimento terra, autotrasportatori che hanno contribuito a ridurre i costi di materiale ai rivenditori del posto con conseguente vantaggio per i consumatori ultimi, il sostanziale mantenimento dei servizi marittimi specialmente nella stagione invernale per il traghettamento degli autotreni ed altri vantaggi per l’economia elbana.
Detto questo vorrei però far notare che il riferimento al “consumo del suolo” da Lui mensionato per bocca del Presidente della Regione Enrico Rossi faceva riferimento alle semplificazioni in materia di edilizia e non in materia di attività produttive o estrattive (https://www.toscana-notizie.it/-/governo-del-territorio-rossi-toscana-all-avanguardia-alt-consumo-suolo-e-sviluppo-di-qualita-). Quindi non si poteva rimangiare quello che non ha detto.
Così pure non è attinente il riferimento al parere vincolante del P.N.A.T. II Parco non era vincolante ai fini della valutazione di impatto ambientale (VIA) poiché la miniera l'Eurit è fuori dal suo perimetro, ribadito anche dal Presidente Sammuri in un suo articolo (http://www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/30036-ampliamento-dellescavazione-eurit-il-parco-risponde-al-sindaco-papi).
Per quanto riguarda il crinale di Cimagrande, i lavori di coltivazione avverranno tra le quote 210 mt e 150 mt ma il profilo a fine progetto sarà similare a quello esistente semplicemente ribassato: quindi ci sarà un rimodellamento delle pendenze del monte che una volta ripristinato e piantumato non creerà un considerevole impatto ambientale, il progetto prevede gradoni di dieci (10) mt. di altezza che verranno ripristinati nella pendenza omogenea su tutto il profilo della collina. E non potrebbe essere altrimenti.
Infatti la Regione ha preso tutte le precauzioni al fine di garantire che il progetto venga realizzato nel rispetto di tutte le prescrizioni. Il progetto di escavazione è subordinato a quello di ripristino ambientale (si scava una parte e si ripristina prima di passare allo step successivo), previa verifica del Corpo delle Miniere che è preposto alla sorveglianza sia dal punto di vista della sicurezza che sulla realizzazione del progetto.
In pratica si rinuncia a posti di lavoro certi per un ipotesi di un danno presunto e non dimostrabile all’immagine dell’Elba. Auspicare la chiusura di un’azienda che esiste da 40 anni sul territorio che ha convissuto fino ad oggi con l’attività turistica senza creare una valida alternativa per l’occupazione, può portare solo ad un impoverimento. Le mono economie sono sempre state pericolose in generale, e in particolare in un territorio come il nostro (vedi situazione attuale per coronavirus).
Aggiungo che per la qualità del materiale la legge di riferimento è del 1927; da allora le tecnologie sono cambiate e l'eurite è un materiale che oggi entra a pieno titolo come feldspato nei processi industriali del settore ceramico nazionale. Da allora proprio per il cambiamento delle tecnologie il limite del 60% è stato abbassato a seguito ad alcune sentenze proprio per permettere a materiali fondamentali per certi processi industriali di far parte dei minerali di prima categoria.
Questo per chiarezza nei confronti dei lettori.
Bruno Chiassoni ex dipendente Eurit