Leggo, con il sorriso sotto i baffi, il "grido di dolore" di un commerciante Portoferraiese che si lamenta per la situazione economica che sta attraversando il centro storico. Come se non bastasse specifica anche quali sarebbero le cause principali della sciagurata situazione che affligge la città, ovvero la mancata apertura di un paio di "musei" oltre che alla chiusura domenicale di molti suoi colleghi...
Mi viene davvero da ridere nel leggere tutto ciò, come se la situazione di "mortoferraio" fosse un problema "dell'ultima ora" e non dettata da scelte scellerate degli ultimi anni, come, ad esempio, l'apertura alle auto del centro storico... Mi verrebbe da dire: "avete voluto la bicicletta? E adesso pedalare!.."
Ancora ricordo, infatti, le grida di rabbia e protesta dei commercianti per la proposta di un centro storico chiuso al traffico ed ecco i risultati...
Eppure basterebbe davvero poco per tornare alla normalità. Con due semplici accorgimenti, Portoferraio, in pochi giorni, potrebbe non solo rilanciare la propria economia, ma probabilmente anche ritrovare la propria anima perduta. Chiusura alle auto e prezzi popolari per le imbarcazioni (in transito...), ecco la scontata "ricetta". Ma invece no, si preferisce ancora fare il giro "in passerella" con la propria auto fiammante (rigorosamente acquistata a rate...) per vedere quelle solite 4/5 barche "di lusso" che fanno bella mostra di sé. Tutto questo ha un nome: si chiama anti cultura ed "il bello" è che si invoca l'apertura dei musei per rilanciare il turismo, quando invece basterebbe aprire gli occhi e ricominciare da capo riconoscendo i propri errori.
Non sarà, infatti, l'apertura di un paio di "musei", con mobilia rigorosamente finta, a rilanciare le sorti di una città che purtroppo ha perso, speriamo non per sempre, la propria "bussola".
Marco Cesareo