Sulle tante cose che si sono dette negli anni e si continuano a dire una è andata via via chiarendosi e cioè che l’ambiente nessuna definizione può racchiuderlo e circoscriverlo in un'unica materia e normativa.
Come è stato detto recentemente ‘la connessione tra giustizia sociale e ambientale’ è stretta e ‘la conservazione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà socialmente desiderabile’.
I colpiti dal degrado ambientale rischiano di esserlo anche dai primi provvedimenti ambientali’.
Intanto dobbiamo ancora attendere la cancellazione dei decreti sicurezza che prevedono ben 18 miliardi di sussidi ambientalmente dannosi’. Il recente voto europeo che ha premiato gli ecologisti e i verdi ha comprensibilmente avviato anche in Italia una riflessione critica facendo dire a Rutelli che occorre un green che porti benessere e non sia però punitivo. Altri, più critici hanno definito Pd e 5 Stelle ‘immobili’.
Per alcuni insomma ‘serve una alleanza ecologista per un nuovo partito verde’. Quello che non emerge ancora in maniera chiara è quella esigenza politico programmatoria e di riassetto istituzionale che sul piano nazionale a partire dalle aree interne dove operano soggetti istituzionali incapaci di cooperare nella gestione di competenze spesso ancora confuse e conflittuali a partire dall’ambiente ma anche riguardo alle infrastrutture e altro.
Renzo Moschini