Un ex sindaco che diventa scrittore? Succede all’Isola d’Elba ed è il caso di Claudio de Santi, architetto fiorentino da decenni ormai elbano d’adozione, di cuore e di interessi lavorativi oltre che politici. Dopo l’esperienza fatta dapprima come sindaco di Rio nell’Elba, comune strappato alla sinistra nel 2014 dopo una lunghissima egemonia “rossa”, e poi come assessore esterno a Portoferraio nella giunta Ferrari nel 2019, oggi de Santi è responsabile del settore Dipartimenti del coordinamento Forza Italia di Firenze Città, ma non dimentica certo la sua passata esperienza amministrativa elbana, tanto da scrivere un libro sui fatti degli ultimi cinque anni.
Perché la voglia di mettere tutto per iscritto?
Soprattutto per non dimenticare – racconta l’autore – fatti accaduti ed inconfutabilmente dimostrati dai resoconti della stampa locale. Rio, innanzitutto, non può non ricordare i miei quattro anni di amministrazione, combattuti in una realtà amministrativa compromessa da problemi contabili venuti poi alla luce grazie al mio operato ed al successivo vaglio della Corte dei Conti, che ha puntualmente confermato tutto. Il mio libro è un insieme di racconti, testimonianze e contributi autorevoli tutti volti a ristabilire definitivamente una verità che ancor oggi è estremamente attuale, visto quello che accade proprio in questi giorni alla amministrazione comunale di Rio. E poi Portoferraio: un altro caso da ricordare con dovizia di particolari, soprattutto nel periodo che coincise con la campagna elettorale per le amministrative del maggio 2019, durante il quale molti fatti accaduti meritano anche in quel caso di essere ricordati. Lo scopo è fare in modo che non si ripetano in futuro degli errori politici come quelli che hanno portato alla frammentazione delle liste di centrodestra per poi stendere letteralmente un tappeto rosso alla sinistra che attualmente governa indisturbata il capoluogo elbano senza averne i numeri a livello di coalizione.
Il titolo del libro incuriosisce: cos’è questa Balena Bianca di cui si parla?
E’ semplicemente un riferimento alla vecchia politica toscana, quando l’Elba, dapprima feudo DC negli anni ‘60/’70 e poi terra di moderati di centrodestra in tutti i suoi comuni, veniva vista dal resto della Toscana “rossa” come una specie di balena, vista la forma con cui si staglia all’orizzonte, dapprima bianca – appunto – e poi azzurra, con riferimento ai colori della politica. E la caduta dell’ultimo castello è proprio riferita alla conquista del comune di Rio Elba nel 2014, ultimo baluardo della sinistra sull’isola, allorchè vinsi nettamente le elezioni amministrative alla guida di una lista civica ispirata al centrodestra.
Che messaggio politico manda con questo libro?
Non ho certo la presunzione di avere la ricetta per risolvere i problemi dell’Elba, ma ogni riferimento alla necessità di una politica unitaria, sia a livello di scelte che il territorio subisce dall’esterno che di gestione delle risorse e delle potenzialità dell’isola, è fortemente voluto. L’Elba ha tutto, a livello risorse, di capacità e di potenziale umano e politico, per decidere il proprio destino senza farsi imporre alcunché, ma soprattutto ha la possibilità di fare da modello di sviluppo turistico ed amministrativo in generale in un momento delicatissimo come quello che stiamo vivendo.
Che sensazioni prova rileggendo quello che ha scritto?
Soprattutto tanta amarezza, per aver dovuto rinunciare ad amministrare il mio comune di Rio nell’Elba dedicandomi esclusivamente alla risoluzione dei problemi contabili ereditati, oltre che per aver dovuto concludere prima del previsto il mio mandato amministrativo, anche se ne è valso la pena perché l’unificazione delle due Rio – e questo è uno dei tanti dati inconfutabili che emergono dal libro – ha portato in dote alla comunità riese risorse diversamente impensabili. Come queste siano gestite, poi, è un altro discorso. Quella stessa amarezza è legata anche ai fatti di Portoferraio, che mi hanno visto protagonista solo per pochi mesi, ma abbastanza per percepire in tutte le sfumature quello che accadeva intorno a Mario Ferrari.
Da politico di centrodestra, cosa si sente di dire – concludendo – in prospettiva delle prossime elezioni regionali?
Innanzitutto rivolgo un grande apprezzamento al lavoro del nostro coordinatore regionale di Forza Italia, Stefano Mugnai, che fra l’altro è anche autore della prefazione del mio libro. La coalizione di centrodestra sta lavorando molto bene, ed i segnali che arrivano dal territorio fanno capire che i cittadini toscani hanno davvero voglia di voltare pagina. La gestione di quanto avviene all’Elba invece è la dimostrazione, con la sua frammentarietà, di come certi problemi organizzativi interni siano ancora ben lontani dall’essere risolti.