Mi rifaccio, ben volentieri, alla lungimirante presa di posizione, che giorni fa è comparsa sui social elbani, a firma di S. Bicecci, dal titolo “Importazione di manager dal continente, ma è proprio necessario?
Quanto annoto rappresenta, da par mio, il “caso di specie”, di cui alle righe del saggio Bicecci.
La storia. Sono un elbano di Porto Azzurro, già funzionario dello Stato, con variegate esperienze professionali a vari livelli dirigenziali, in pensione. Avendo appreso che era in predicato l'imminente nomina del presidente dell'ESA, sospinto esclusivamente da un convinto “spirito di servizio” di offrire gratuitamente la mia disponibilità a favore delle genti elbane, ho trasmesso, via PEC (25/06/2020) agli Enti deputati all'individuazione del reggente i miei trascorsi lavorativi.
Nello scritto, si faceva riferimento, tra l'altro siccome d'interesse, anche a specifiche esperienze maturate proprio nel settore del trattamento dei rifiuti.
Ho atteso, quale “ingenuo intraprendente” così mi definisco, passi l'apparente ossimoro, che la mia autonoma e singolare candidatura venisse esaminata, va da sé, non ricorrendo ad alcun sostegno vuoi partitico vuoi di “altra natura”.
Sono seguiti giorni caratterizzati da un assordante silenzio.
A conoscenza, quindi, dalla stampa che la scelta era ricaduta su altra persona, cui auguro un buono e proficuo lavoro, ho fatto sentire la mia voce ai citati Organi decisori, se non altro per sottolineare il mancato riscontro alla mia offerta, sia pure con un immotivato diniego, così v'è traccia nell'e-mail altrettanto inoltrata via PEC (09/07/2020)
Ad oggi tutto fragorosamente tace!
Si potrebbe dire che la mia spontanea iniziativa risulti intrisa di velleitarismo, di supponenza ed egocentrismo.
No, proprio no, giacché la forza dell'entusiasmo ed il ragionato impeto dell'ormai vano tentativo di donazione della mia persona a favore dei conterranei, assorbono, annullandolo appieno, qualsivoglia sospetto di sterile e calcolata alterigia.
Una chiosa finale: qualora le mie capacità, se mi cifrano, potevano essere comprovate anche con un colloquio interlocutorio, se non altro per conoscermi, nel mentre, avrei superato, di gran carriera, l'esame circa il fervido impegno, che, state tutti certi, sarebbe stato il dato identitario.
Umberto Pinotti