L'organico degli agenti di polizia della provincia di Livorno è da tempo ridotto all'osso: impegnare un elevato numero di poliziotti nei tour elettorali dei politici sul nostro territorio significa perciò garantire meno servizi e sicurezza ai comuni cittadini. Tutto ciò lo riteniamo profondamente sbagliato. E' un problema che riguarda Livorno come tutte le altre città d'Italia: purtroppo la “linea” tracciata da Roma va in questa direzione.
In queste settimane mantenere un saldo controllo del territorio sta diventando sempre più difficile. Livorno è una provincia turistica: in alcune città si registra perciò un sensibile incremento nella densità della popolazione e – visto appunto il periodo estivo - un normale aumento di furti negli appartamenti. Le criticità stanno però aumentando anche a seguito dell'arrivo sul nostro territorio di leader politici nazionali in vista delle elezioni.
Garantire l'operatività di una o due volanti al servizio dei cittadini sta diventando perciò sempre più difficile.
Nei giorni scorsi ad esempio, per garantire l'ordine pubblico nel corso dell'intervento di Matteo Salvini a San Vincenzo, sono serviti quasi un centinaio di persone: una cinquantina di poliziotti del reparto mobile provenienti da Roma, Firenze, Genova più una quarantina di agenti dai commissariati della provincia. Una cosa simile è accaduto per l'arrivo del leader della Lega a Piombino. Il nostro non è un attacco politico. Quanto stiamo dicendo vale per le passerelle elettorali di Salvini così come per quelle di tutti gli altri leader di partito.
Vogliamo far capire che è ingiusto sottrarre ai reali bisogni dei cittadini un così importante numero di poliziotti: per garantire l'ordine pubblico nel corso dei tour elettorali dei leader di partito si sottrae infatti un importante numero di agenti dagli uffici (anticrimine, immigrazione, ecc) dei commissariati. Tutto ciò va a scapito dei cittadini e del diretto controllo del territorio per la tutela della sicurezza della città.
A peggiorare la situazione c'è il Covid-19. I cittadini sono giustamente irritati: essi sono chiamati a seguire le direttive anti-contagio ma vedono che quando c'è un comizio elettorale queste regole vengono spesso disattese e non fatte rispettare.
Ci auguriamo insomma che chi di dovere abbia maggior attenzione ai reali bisogni di sicurezza dei cittadini. Purtroppo in Italia c'è maggior sensibilità a tutto ciò che riguarda il mantenimento dell'ordine pubblico, soprattutto quando di mezzo c'è un uomo politico. Non è difficile capirne il perchè: è la politica a influire su nomine di prefetti e questori. L'auspicio è che si arrivi ad un'inversione di tendenza: i bisogni dei cittadini comuni sono più importanti di quelli di un leader di partito.
Luca Filippi (segretario generale Silp-Cgil provincia di Livorno)
Nicola Bertucci (segreteria Silp-Cgil provincia di Livorno)