Il teatrino della politica che sta riemergendo a Portoferraio, prima interno al centrodestra sui blog e poi contrapposto fra “pasquini” e Pd che difende a spada tratta la “sua” amministrazione Zini, arriva proprio nei giorni in cui lo stesso Matteo Salvini ripensa al risultato non proprio positivo delle regionali analizzando il voto e le possibilità di intercettare i bisogni degli italiani di centrodestra attraverso quella che si definisce una “rivoluzione liberale”.
Non si può davvero essere interessati alla politica portoferraiese così com’è, con i soliti tre o quattro gatti che già ronzano intorno alle potenziali poltrone delle prossime amministrative oltretutto chiamandomi impropriamente in causa ben nascosti dietro l’anonimato: una politica come questa, di questo infimo livello, non mi interessa di certo. Sarebbe invece il momento di ripensare (come molti fanno a livello nazionale) ai veri valori del centrodestra, tornando a prendere spunti e riferimenti da quel contenitore di idee liberali che è sempre stata Forza Italia, un patrimonio da condividere con tutte le forze di questa parte dello schieramento politico, dalla Lega a Fratelli d’Italia. La stessa Elba ha parlato chiaro con l’ultimo voto delle regionali, esprimendo chiaramente la propria anima politica.
E’ proprio quella matrice liberale che consentì alla stessa Forza Italia di unire AN, Lega ed esponenti del CCD e del CDU in quella che divenne la Casa delle Libertà, portando alla costituzione di quel governo che fu il più longevo (dal 2001 al 2006) della storia della Repubblica.
Da qui si dovrà ripartire per affermare quei valori, dal livello nazionale a quello locale.
All’Elba, per esempio, a farsene interprete potra’ essere colui che è stato premiato dalle regionali 2020, dimostrando di avere capito il senso del governo del territorio.
Per costruire un futuro che non si faccia nuovamente compromettere dai quei tre o quattro gatti in cerca di poltrone, sarà necessario avere la capacità di aggiornarsi e di farlo con le forze migliori , con progetti di ampio respiro e non certo con gli slogan di rinascita che la sinistra esecutrice di ordini ha ampiamente dimostrato di non essere in grado di rendere in fatti concreti. Partendo dalle piccole cose (i “pasquini”, per esempio) e senza fare a meno di chi si è dimostrato serio e affidabile.
Una rivoluzione liberale in chiave elbana è possibile, se le forze del centrodestra lavoreranno insieme senza, ripeto, i soliti noti che ripetutamente e ciclicamente hanno diviso e non unito le nostre forze. Con questi io non ci sarò’ e lo dico chiaro e forte. Ma mi auguro che ci sia qualcuno che camminerà di notte e porterà un lume dietro di sé: e con quel lume non aiutera’ se stesso, egli cammina nel buio, ma dietro di sé aiuterà gli altri.
Claudio De Santi (Forza Italia)