Oltre 100mila imprese del settore della ristorazione, bus turistici, lavanderie e fotografi sono inspiegabilmente escluse dagli indennizzi previsti con il Decreto ristori.
“Per quanto riguarda la ristorazione – afferma la coordinatrice provinciale di settore Valentina Bonaldi - risultano escluse tutte le imprese che svolgono l’attività senza somministrazione, in pratica tutto l’artigianato della ristorazione: pizzerie a taglio, gastronomie, rosticcerie, piadinerie, gelaterie non sono ammesse ai contributi nonostante stiano accusando da tempo vistosi cali di fatturato.
CNA ribadisce che tali attività devono essere assolutamente comprese nel comparto della ristorazione quando si parla di indennizzi, anche perché sono sempre inserite nei provvedimenti e nelle disposizioni in materia di obblighi e norme di sicurezza”.
“CNA – aggiunge il direttore Dario Talini - confida che l’esclusione dal Decreto sia una banale ma grave svista e che l’esecutivo porrà rimedio con tempestività. Il provvedimento consente, infatti, ai Ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico di estendere la platea dei beneficiari in qualsiasi momento. È necessario infatti ampliare l’ambito di intervento alle attività delle filiere che sono le più colpite dalla pandemia e ulteriormente penalizzate dalle restrizioni per contenere il virus. Un lungo elenco, oltre 100mila attività, che comprende ad esempio bus turistici, tintolavenderie, fotografi che non possono essere ignorate”.