Senza entrare nel merito dell'intervento, mi preme soffermarmi sulle ultime righe di quanto scritto, a nome del suo Presidente, dall'Ambito Territoriale di Caccia il 5 ottobre u.s., a difesa della "vocazione al cinghiale" dell'Elba.
Cito: "Ci si augura pertanto che il percorso intrapreso prosegua proficuamente senza interferenze di “estremismi” da parte di altri contesti presenti nel tessuto pubblico, sociale e politico Elbano."
Insomma, una specie di "lasciateci lavorare" di ben triste memoria.
Sarà anche che l'ATC sia "titolare istituzionale della gestione faunistico venatoria sul territorio", ma la gestione del territorio nella sua globalità non è certo di sua esclusiva competenza ed è veramente difficile affermare che si possa separare tout-court l'aspetto faunistico-venatorio dal resto, come fosse cosa a sé stante.
Si vorrebbe intendere che tutti coloro che sono danneggiati dai cinghiali o dai mufloni, siano essi semplici cittadini o imprenditori o altro, che parlino a titolo personale o di qualche associazione, o anche chi non è danneggiato ma pensa di aver qualcosa da dire in merito non potrebbe e non dovrebbe farlo?
Io auguro, invece, il maggior numero possibile di interventi, visto che il problema cinghiali (e ungulati in genere) riguarda tutti e non soltanto cacciatori e Istituzioni, e perchè, anche se può sembrare difficile crederlo a fronte di interventi di questo tono, ancora viviamo in una democrazia, dove speriamo che per lungo tempo continui ad esistere libertà di opinione e di espressione.
Roberto Barsaglini - Elba Consapevole