Nelle ultime settimane si sta discutendo molto di Area Marina Protetta all'isola d'Elba.
Il Parco marino dell'Arcipelago Toscano era già stato previsto nel 1982 e i successivamente anche dalla 394/91 ed è chiaro che in un contesto internazionale di perdita continua di biodiversità un "fattore" di pregio come quello degli gli habitat marini dell'Arcipelago Toscano costituiscono un valore da preservare e valorizzare .
Come associazione di imprese ci interessano ambedue questi aspetti, perché conservazione e valorizzazione fanno spesso rima con "prodotto turistico" e quindi siamo aperti ad una discussione costruttiva e partecipata che porti come risultato concreto un parco marino fruibile e sostenibile per le attività d'impresa che vivono sulla risorsa mare. Ovviamente parliamo di una discussione priva di pregiudizi ma che contempli anche una verifica del progetto parco in chiave critica.
Il mare è e continuerà ad essere la nostra risorsa economica principale, la stragrande maggioranza, dei nostri ospiti stagionali, ha come obiettivo una vacanza al mare, se il Parco Marino ci potrà aiutare a tutelare meglio le nostre acque a renderle più pulite e ricche di vita, a conservare più integri i nostri fondali e a far percepire questo modello ai nostri ospiti come un valore aggiunto, rispetto ad altre località, allora potremmo parlare di un operazione intelligente.
E' ovvio però che si dovrà trovare un principio di equilibrio tra tutela della natura e presenza di attività umane, tipicamente nel nostro caso legate al mare e alla costa. E' per questo motivo che prima di avallare iniziative che prevedano l'istituzione di determinate regole vorremmo avere più chiaro il progetto.
Recenti interventi sulla stampa hanno auspicato che sull'argomento venga istituito un percorso partecipativo e dai tempi certi. La nostra associazione si allinea volentieri a questo invito, ribadendo che è necessario, come territorio, assumere l'iniziativa in modo più deciso, intervenendo presso il Ministero dell'Ambiente, fornendo programmi e proposte progettuali. Senza tutto ciò bisogna essere consapevoli che sarebbe difficile diventare validi interlocutori del soggetto pubblico promotore ed il rischio di essere soggetti passivi di un provvedimento non condiviso diverrebbe reale.
Confesercenti Isola d’Elba