Premessa
L'epilogo del più grande movimento populista italiano nel dopoguerra (a mio modesto parere più della Lega di Bossi) evidenzia un interesse mediatico minimo e residuale. L'attualità impone fatti di cronaca e criticità che ci coinvolgono lasciando poco spazio emotivo e gli Stati Generali del M5S rappresentano solamente uno dei tanti epifenomeni della politica, spesso autoreferenti ed evanescenti, che si annunciano con tante aspettative ma che esitano in un nulla di fatto. Tuttavia per gli appassionati impenitenti della politica, per gli attivisti (come me), per tutti gli elettori passati e recenti del Movimento ed infine anche per i detrattori pregiudiziali della politica nazionale (e del M5S), propongo una seconda riflessione sulle attuali vicende pentastellate, passando dal “buco della chiave” alla attesa visione dell'araba fenice.
La Democrazia
L'ideologia e la politica si è diluita nel “fare ed agire”, che come tecnica comunicativa ha soppiantato il pensiero analitico e programmatico.
I principi di libertà, uguaglianza e solidarietà che fondarono l'idea della democrazia, dalle sue origini nella Carta Magna libertatum (anno 1215) fino alla Rivoluzione Francese (anno 1789), sono stati definitivamente mutati dalla tecnologia digitale e dal web, religione oramai imperante del terzo millennio:
“ Pensate all'idea che il potere vada assegnato non all'uomo più nobile, neanche al migliore o al più forte, ma a quello più linkato” ( Baricco, i Barbari, 2006). Il linkare è una tecnica della comunicazione della cosiddetta politica del “fare” che, senza alcuna ideologia ma esclusivamente con l'agire, che appartiene al vivere quotidiano di molti, innesca una cascata di consensi e di dissensi nel senso comune ed una rete di partecipazione esponenziale allargata nel mondo mediatico della rete.
Non avevamo forse detto che la democrazia è partecipazione ? Nessuno nel secolo scorso aveva sollevato alcuna eccezione all'idea della partecipazione come presupposto fondante della democrazia ed in senso più generale della libertà.
Assemblea finale degli stati del M5S
Alle assemblee degli stati generali del M5S parteciperanno 30 finalisti quelli più linkati sulla piattaforma Rousseau, scelti in una rosa selezionata di 900 “finalisti”, da Di Maio a Di Battista, dalla Taverna a Morra . Chiunque però poteva concorrere alle votazioni: tutti gli attivisti iscritti circa 160.000, poi i settemila che si erano accreditati alle assemblee regionali, poi solamente quelli che erano riusciti a collegarsi ed infine i finalisti. Così 26mila click di attivisti senza volto e senza voce hanno indicato nella lista dei 900 prescelti non già “ i migliori, i più nobili o i più forti” ma quelli più linkati e visibili nel Web e nella ribalta politica e quindi più clickati.
Per chiarezza terminologica il link è una rete interconnessa mentre un click rappresenta solamente un dei molteplici ed infiniti nodi della rete comunicativa (i linK), il tasto dell'attivista sensa nome e volto.
Il “barbaro” (secondo Baricco) Davide Casaleggio proprietario di Rousseau ha creato con eccesso di autoreferenza l'opaco procedimento partecipativo (senza controllo e verifiche esterne), che si declina nella tecnologia della rete linkata-Rousseau e nella semplice tecnica del fare-clickare, nell'illusoria principio che “uno vale uno”.
Il Movimento è affetto da tecnicismo informatico (burocrazia informatica), che permette “la libertà” di esprimersi solamente su blog con qualche Post di consenso/dissenso ed eterodiretti da “manine digitali”, oppure nelle adunanze a chiamata sulla piattaforma Rousseau con un SI/NO quale (pseudo)scelta fra domande precostituite da un fantomatico ed ineffabile Staff :
la sbandierata democrazia digitale del movimento si è ridotta alla rousseau-crazia, una piattaforma in rete (un link nel web) dove attivisti senza volto e senza nome possono esercitare solamente la libertà di critica e di opinione con un click SI/NO in recinti digitali preconfezionati. .
Ho nostalgia dei gazebo e della propaganda politica agita con passione, del volantinaggio nella strada e nei quartieri, dove ogni attivista ci metteva la sua faccia ed il proprio nome.
L'araba fenice e l'epidemia di COVID
L’Araba Fenice è un uccello mitologico che rinasce dalle proprie ceneri. Simboleggia la capacità di far fronte in maniera positiva e costruttiva alle avversità, attivando tutte le risorse che si trovano dentro di noi, senza lasciarsi abbattere dalle difficoltà della vita, senza disperare nelle cadute ma rialzandosi più forti di prima armati da speranza e da fiducia. Questa capacità si chiama resilienza, ed in questo momento tutti gli attivisti e gli elettori del Movimento sono chiamati ad esperire e mettere in campo la propria, per aggregarsi più forti di prima. Dopo l'epidemia di Covid 19 niente sarà come prima. Tanti politici saranno smarriti nei ricordi nel loro precedente successo. Anche il M5S non sarà più quello epico dei “Vaffa”, ma spero diventi un partito maturo con una struttura di potere trasparente e statutaria, con il censimento territoriale degli attivisti e la loro partecipazione, garante della costituzione e dei diritti dei cittadini : lavoro, salute, istruzione e servizi pubblici quali l'acqua, l'energia, la rete ed i trasporti.
Claudio Coscarella, attivista del M5S