Sulla fusione delle due Rio, i rispettivi Sindaci terminali, Galli e Desanti, che potremmo definire i due Cavalieri dell'Apocalisse, nell'intervista rilasciata al Tirreno, sono costretti dall'evidenza delle cose a riconoscere il fallimento della fusione. Questi due Cavalieri l'avevano promossa e sostenuta come il toccasana dei problemi del versante minerario, dei problemi che attanagliano da tempo questa parte dell'Elba, quelli economici, dell'insufficiente sviluppo turistico e quelli sociali, a cominciare dalla disoccupazione giovanile, dai servizi assistenziali, scolastici insufficienti, dalle infrastrutture fatiscenti, dalla viabilità , ai porti, al problema delle abitazioni civili.
Urlavano che la fusione avrebbe unito le forze e le risorse, avrebbe risanato e impinguato le casse comunali e aperto un futuro radioso, liberandosi finalmente dell'eredità di una sinistra storica spendacciona. Oggi in modo furbesco e a bocca stretta devono riconoscere che non è andata così (come del resto la nostra parte andava sostenendo), che il "loro" progetto di fusione miracolosa, alla quale si erano affidati anche in buona fede i cittadini recatisi a votare, è miseramente fallito, anzi la situazione, nonostante gli sforzi degli attuali amministratori, è andata in senso opposto.
Un territorio cosi vasto ed articolato in varie località e comunità lo si amministra meglio con istituzioni che ne siano espressione genuina, autentica e partecipata delle rispettive comunità ed invece la fusione non ha fatto altro che frustrare le speranze ed alimentare ulteriore distacco dalla istituzione. Oggi dobbiamo prendere atto che avevamo ragione noi che ci opponemmo alla fusione, che quel clima di populismo becero, antinstituzionale ed antipolitico che animò i due Cavalieri, che ha ubriacato con il mantra della semplificazione, della riduzione e concentrazione dei centri di potere amministrativo locale, dal Comune unico, alla soppressione dei piccoli comuni, ecc. ha fatto purtroppo questa "vittima" della fusione a freddo delle due Rio, ma che sia fallita e speriamo terminata.
Ma l'altra furbata che fanno i nostri due Cavalieri della Fusione, nell'intervista, è di voler incolpare di questa loro fallita operazione, l'attuale amministrazione Corsini, accusandola di non averci creduto, di non aver colto l'occasione", il "potenziale". Al contrario, l'attuale amministrazione, pur frenata all'interno da alcuni contrasti di recente positivamente risolti con l'uscita dalla maggioranza di Fortunato ed in modo realistico e pur nelle difficoltà politiche ed amministrative, ha, da una parte smentito la tesi del dissesto finanziario di Rio nell'Elba (con il quale il "fuggiasco" De santi aveva motivato la fusione) ed ha cercato di gestire al meglio questa inedita e difficilissima situazione amministrativa, in un clima di sordità e indifferenza politica dell'opposizione e di parte delle forze politiche. Questa, l'intervista dei due Cavalieri, è una bieca operazione propagandistica elettorale e di copertura e rimozione della loro colpa, che resterà indelebile, negli atti e nella coscienza storica delle due comunità. Oggi è necessario uno sforzo unitario per ridare fiducia e speranza.
Per la lista Rio Democratico
Giuseppe Coluccia
Bruno Chiassoni