Il passaggio dalla Zona Gialla a Zona Arancione, che sembra presentarsi come una decisione imprescindibile, ancora una volta verrà imposto su tutto il territorio regionale, non tenendo in considerazione le notevoli differenze nel numero di contagiati da zona a zona all’interno della Toscana stessa. In realtà la differenza di rischio di contagio tra il nostro territorio e quelli per esempio dell’aretino o del senese, dovrebbe spingere celermente le Amministrazioni locali a farsi sentire, ad opporsi finalmente a chiusure inadeguate e a pretendere che l’Isola d’Elba resti Zona Gialla.
In questo modo, per esempio, i bar e ristoranti continuerebbero a lavorare, se pur con le solite limitazioni di apertura e con l’obbligo di asporto dopo le 18.00, e le persone potrebbero continuare a beneficiare di un pranzo fuori rispettando i doverosi distanziamenti. Il passaggio alla Zona Arancione invece comporterebbe pesanti disagi, effettivi e psicologici, su tutta la nostra popolazione, già provata dall’alternanza di chiusure non sempre mirate e circoscritte alla realtà effettiva della nostra isola, ma imposte al livello regionale o nazionale, motivate da indici che effettivamente non riguardano la dimensione territoriale in cui viviamo.
A questo sfogo possa corrispondere un’azione decisa dei nostri Primi Cittadini, rivolta finalmente a tutelare gli elbani che, rispettosi delle limitazioni, vogliono continuare a vivere e lavorare con serenità, liberi dal peso angosciante di un provvedimento ingiusto.
Il grido di un elbano come tanti