Durante l’amministrazione Ballerini, dal 2004 al 2009, fu fatta la scelta di individuare la realizzazione del canile a Colle Reciso. Grande attenzione fu posta sui metri cubi concessi alle ville “regalate” ai privati ma poca attenzione fu posta sul calcolare ed inserire nella variante al Regolamento urbanistico i metri cubi necessari alla realizzazione di un canile, della clinica, della foresteria e dei relativi servizi. Infatti quando nel 2009 ritornai a ricoprire la carica di Sindaco, la parte urbanistica era già stata tutta decisa e adottata: mancava solo l’approvazione finale della Variante. Tutti conoscete la storia e finalmente si arrivò all’approvazione di un progetto condiviso da tutte le amministrazioni comunali (e non solo ….) e il cui costo era arrivato a ben 950.000,00€ di cui 600.000,00 sarebbero stati donati dalla Fondazione Bastet. E sull’argomento mi fermo qui.
Verso la fine del 2019 e l’inizio del 2020, durante un incontro pubblico nella sala consiliare di Capoliveri, si iniziò a ragionare e ad approfondire la questione di un possibile ampliamento della struttura con ulteriori box per cani e per gatti. E subito nacque un problema: i nostri tecnici evidenziarono che gli ampliamenti della struttura, sia del canile che del gattile, per la normativa urbanistica vigente, sono da considerarsi nuova S.U.L. e pertanto per la loro realizzazione è necessaria una Variante al R.U. (almeno un paio di anni di tempo) per prevedere un aumento della S.U.L. in quanto quella ammessa dal R.U. è già stata completamente utilizzata per il canile di cui al progetto presentato e approvato (quello da 950.000€).
Nella planimetria di seguito riportata fu ipotizzata (e apprezzata anche dalla Fondazione Bastet) una nuova struttura per 10 box per il canile e due tipologie di strutture per il gattile che potessero essere modularmente ampliabili. La tipologia proposta per il canile era uguale a quella esistente nel progetto già approvato mentre per quanto riguardava le due tipologie proposte per il gattile era stato verificato che ogni Box poteva ospitare ca. 10 gatti e che erano così realizzate:
Tipologia 1: i box sono costituiti da una zona giorno e una zona notte alle quali il gatto può accedere, in maniera indipendente, attraverso una gattaiola. La zona giorno (delimitata dall'esterno con una rete), è dotata di un’altra gattaiola che può essere regolata a secondo la volontà (bloccata in entrata, in uscita o in entrambe le direzioni) che consente al gatto di uscire nello spazio esterno del gattile e di rientrare nel box autonomamente. Questa serve per gatti non soggetti a controllo che possono stare liberi.
Tipologia 2: la struttura in questo caso è sostanzialmente pensata per gli animali che devono stare sotto stretto controllo e non possono accedere liberamente allo spazio esterno del gattile. E' costituita da un corridoio di sicurezza dal quale gli operatori possono entrare nei box che in questo caso sono composti da una zona notte e da una zona giorno più ampie rispetto a quelle della soluzione precedente. La caratteristica di questa tipologia è che lo spazio giorno è costituito da uno spazio molto ampio recintato con rete, con una superficie di terra battuta o erba affinché il gatto possa stare in un ambiente che simula quello esterno ma circoscritto.
Considerato che per il nuovo box del canile la spesa era la stessa prevista per quello che era già stato progettato, al tempo era stata fatta una stima dei costi massimi, comprese le opere edili, per le due varianti delle strutture del gattile:
Tipologia n.1 - n.5 box con zona notte di m 3,5x1,5 e magazzino € 50.000 circa
Tipologia n.2- n.5 box con corridoio di distribuzione e zona notte di m 2,5x1,5 e zona giorno di m 2,5x2,5 € 60.000 circa.
Quanto sopra per dimostrare che tutto si può migliorare e ampliare, ma non partire oggi con il finanziamento e l’appalto del progetto già approvato porterebbe ad un ulteriore rinvio sine die che metterebbe definitivamente a rischio la realizzazione della struttura stessa. E sono anche convinto che se la Fondazione Bastet non versasse il contributo promesso, dei 600.000€ mancanti se ne devono fare carico i comuni dell’Elba, senza se e senza ma.
Ruggero Barbetti