Alcune riflessioni per gli appassionati della politica e per tutti gli elettori, passati ed attuali, del Movimento, per riflettere insieme sulle attuali vicende scissioniste.
La scissione del M5S
Il M5S nasce nel 2009 come libera associazione di cittadini e di attivisti con un “Non-Statuto” costitutivo per partecipare alle elezioni. Il “Capo “ firmatario per il movimento era Beppe Grillo ed il suo Blog la piattaforma di confronto e di informazione . L'aspirazione politica era “il sogno” di formare di un terzo polo, “post ideologico, di piazza, di protesta, né di destra e né di sinistra”, anti-euro ed anti-Europa. I contenuti dell’impegno civile erano “le cinque stelle” ( acqua, ambiente, trasporti,connettività e sviluppo), l' onestà, la trasparenza amministrativa e l'antitesi ai politicanti di mestiere.
Nel 2018 il successo elettorale porta alle elezioni di 356 parlamentari fra Camera e Senato, diventando la prima forma di governo del Parlamento Italiano, un successo sostenuto dalla speranza (populista) degli elettori di ritornare a contare qualcosa come cittadini.
Oggi il M5S ha dimostrato di essere una forza di governo, comprovando la validità del metodo di un contratto condiviso fra forze politiche molto diversificate, concordando obiettivi di gestione comuni e necessari per il Paese. Questo percorso di governo ha fatto affiorare contraddizioni fra le differenti anime politiche degli attivisti: Ortodossi , Puristi, Riformisti, Sinistrorsi, Destrorsi, Visionari, Sognatori, Rivoluzionari, Massimalisti e Centristi. Possiamo pure includere fra gli attivisti/Grillini gli xenofobici, gli anti europeisti, i No Vax e No TAV, ed anche i vaffanculisti, complottisti e negazionisti.
Il M5S è riuscito a governare l'Italia, con la sua pattuglia di deputati diversificati ed aggregati con modalità eterogenee, in uno dei periodi più difficili della storia repubblicana:
con la Lega (governo giallo-verde), con il PD (governo giallo-rosso) e con i tecnocrati dei partiti e di banche e finanza (governo di coalizione Draghi), ribadendo e portando alla ribalta politica l'importanza del metodo di un contratto di governo sottoscritto e condiviso. Così si è tracciato un percorso di trasparenza amministrativa e di governo che credo rimarrà indelebile, quando prima hanno governato per sessant’anni accordi opachi di caminetto e delle sacrestie dei partiti.
Questo tragitto ancora in essere probabilmente terminerà con l'elezione del Presidente della Repubblica nel 2022. Il prezzo di questo percorso travagliato di governo è riassumile in due cifre. Dei 356 parlamentari eletti nel 2018 di fatto si sono staccati dalle decisioni del M5S circa 95 deputati (46 si sono dissociati dal governo Draghi ed il resto fuori usciti dall’ inizio di questa legislatura) ed il consenso elettorale nazionale del Movimento dal 33% si attesta oggi sul 17 % (sondaggio La 7 marzo 2021).
Il Simbolo del M5S
E’ in corso a Genova una battaglia legale per l'uso del simbolo M5S e l'udienza conclusiva è fissata per luglio 2021. Il procedimento è stato promosso dal Curatore speciale del M5S del 2009 nei confronti della omonima mini-associazione fondata da Grillo e altre due persone nel dicembre 2012 e contro il partito fondato da Di Maio e Casaleggio jr.
Nel 2009 Grillo aveva provveduto a depositare la versione del logo con la dicitura 'beppegrillo.it', che ha rappresentato per anni il simbolo ufficiale del M5S.
Il 26 settembre del 2012, il garante e fondatore del M5S depositò presso l'Ufficio brevetti e marchi del Mise un logo con la scritta 'MoVimento' accompagnato dalle famose 5 Stelle, senza ulteriori scritte al suo interno.
Nel gennaio 2018, in vista delle elezioni politiche il M5S cambia di nuovo logo: la scritta 'ilblogdellestelle.it' sostituisce quella vecchia. Titolare del marchio è la nuova Associazione Movimento 5 Stelle, con sede a Roma in Via Nomentana, presso lo studio legale Ciannavei, e fondata alcuni mesi prima da Casaleggio e Luigi Di Maio.
Nel contenzioso di Genova, la posizione della 'difesa' è che il proprietario del simbolo è Grillo, che lo ha poi ceduto all'Associazione del 2012, la quale lo avrebbe poi dato in comodato nel 2017 per le elezioni dell’anno successivo.
A complicare ulteriormente il quadro, è la normativa elettorale italiana, che riconosce una sorta di primato all'uso del simbolo per il gruppo parlamentare che lo ha depositato per primo e ne diventa effettivo titolare.
Tra l'Associazione del 2012 e l'Associazione del 2017, lo statuto del 2017 riconosce la proprietà del simbolo alla prima (dunque quella di Grillo, nipote e commercialista). Oramai le stelle sono state trasformate in comete con un lungo strascico giudiziario.
Il Presidente Conte cometa del M5S
“Un movimento è un mucchio di sabbia volatile che tende a stabilizzarsi in un partito solido come un mattone”. La definizione è del sociologo De Masi in un recente scritto. La metaforna del passaggio dal mucchio di sabbia al mattone descrive una evidenza scientifica. Tutti i sistemi complessi disorganizzati, come può essere categorizzato un movimento politico, tendono verso stati di equilibrio stabili attraverso tappe evolutive precarie che, anche se non durature, definiscono l’identità stessa del fenomeno(Movimento). Il Presidente Conte ha rappresentato una straordinaria e duratura tappa di equilibrio per il Movimento, oramai un imprescindibile punto di stabilità per l’identità di tutto il M5S.
Al contrario prendono forma sui media evanescenti e precarie coalizioni ed alleanze, come quella fra Casaleggio, sabbatini e Di Battista, Morra e/o la Lezzi e fra altri deputati fuoriusciti o esplulsi dal M5S, che come stelle cadenti durano lo spazio di poche edizioni dei TG e di qualche titolo di giornali.
Il Presidente Conte è diventato una cometa delle cinque stelle e la strutturazione del M5S come partito appare inevitabile. Così l’avvicinamento sinergico al PD rappresenta un altro punto di equilibrio per convergere in un’area progressista comune, in un processo di transizione ecologica, di tutela dell’ambiente, di tutela dei diritti costituzionali (sanità, lavoro, istruzione e giustizia), in un quadro geopolitico europeo ed occidentale di rapporti commerciali e diplomatici.
Il Totalitarismo digitale di Casaleggio-Sabbatini
Cominciamo a passare in rassegna alcune interviste di Davide Casaleggio negli ultimi anni.
- 13 luglio 2018 alla Verità di Mario Giordano:…“tra qualche lustro è possibile che il Parlamento non sarà più necessario…Oggi grazie alla rete e alle tecnologie, esistono strumenti di partecipazione decisamente più democratici ed efficaci in termini di rappresentatività popolare… Non servono baroni dell’intelligenza che ci dicono cosa fare, ma persone competenti nei vari ambiti che ci chiedano verso quali obiettivi vogliamo andare e che propongano un percorso per raggiungerli. L’incompetenza è spesso la scusa per non far partecipare le persone alle scelte importanti che le riguardano”.
- 13 maggio 2019- Millennium del Fatto Quotidiano : Davide Casaleggio per lungo tempo ha negato un suo ruolo politico nel M5S ma nell’atto fondativo del nuovo M5s, è risultato che i due fondatori sono Davide Casaleggio e Luigi Di Maio.
- Giugno 2020 Intervista a Fanpage.it: Davide Casaleggio, ha presentato nei giorni scorsi il suo piano di rilancio per l’Italia, un documento in 10 punti ed ha ribadito...l'assoluta assenza di interdipendenza tra la Casaleggio Associati e il Movimento Cinque Stelle...Casaleggio Associati è una società privata che si occupa di strategie di rete e il Movimento 5 Stelle è una formazione politica che viene assistita dall'Associazione Rousseau, che è un'associazione senza scopo di lucro.
- Ottobre 2020 : Vito Crimi parla di un contratto di servizio per la gestione della piattaforma Rousseau. La cifra richiesta da Casaleggio sarebbe di 1 milione e 200 mila euro l’anno (fonti interne) ed alcune clausole di controllo sulla piattaforma, quali il vaglio preventivo dei contenuti postati sul Blog delle Stelle (censura!?) e la possibilità di sciogliere il contratto senza penali da parte della Casaleggio, ma con penali da parte del M5S
- Ottobre 2020 da Il Manifesto: L’Associazione Rousseau entra a gamba tesa negli Stati generali ed utilizza il Blog delle Stelle per diffondere un libretto dogmatico ed ortodosso sul movimento. Per Casaleggio non c’è bisogno di una segreteria nazionale gestita da più persone in quanto n: il M5S si sarebbe già dotato di un «organo collegiale organizzativo il cosiddetto «team del futuro» con i suoi facilitatori.
- Febbraio 2021: Il presidente dell'Associazione Rousseau che gestisce la piattaforma web ha inviato ai gruppi M5S (di Camera, Senato e all'Europarlamento) una mail, chiedendo agli eletti di mettersi in regola con i versamenti. Molti deputati e senatori hanno infatti deciso di tagliare i ponti con Rousseau - che ormai viene vista come un corpo estraneo da una buona fetta dei parlamentari - rifiutandosi di versare la quota mensile di 300 euro prevista dal regolamento.
- Marzo 2021: Casaleggio e la Ricercatrice Universitaria Enrica Sabbatini di loro iniziativa pubblicano sulla piattaforma Rousseau IL Manifesto Controvento, dieci Punti fondamentali per il Movimento. Si tratta di un video che inneggia al Metodo Rousseau con modalità comunicative tipiche della propaganda autocelebrativa e senza contraddittorio. In questa ultima apparizione mediatica Casaleggio e Sabbatini hanno teorizzato una futura selezione della classe dirigenziale del Movimento, esclusivamente attraverso la partecipare propedeutica ai webinar di formazione, editi nella piattaforma Rousseau.
La Casaleggio ed Associati è una azienda (senza scopi di lucro?) che garantisce al Movimento servizi esclusivamente attraverso la rete: il voto nell’assemblea degli attivisti, l’accreditamento di liste, le l'auto-candidature elettorali, la formazione politica attraverso corsi online di indottrinamento politico-amministrativo, il contributo degli attivisti alla stesura di proposte legislative, i commenti nel blog.
Se la democrazia del Movimento ed il dibattito fra portavoce ed attivisti è quello recente degli Stati Generali, questo metodo partecipativo assembleare, declinato in una messa prolissa di interventi streaming sulla piattaforma Rousseau ha mostrato tutti i suoi limiti, dalla assenza di contraddittorio e dalla impossibilità di una sintesi conclusiva di troppi interventi diversificati. Dall’assemblea alla sitensi di un documento finale manca il percorso e le metodologia della ricerca di un consenso che possa rispecchiare l’identità del M5S.
Nel recente Manifesto Controvento il duo Casaleggio-Sabbatini elencano le 10 Regole (definite Metodi) per una partecipazione al Movimento, riassumibili in queste sue parole: “Candidarsi non è più un diritto ma una conquista attraverso un formazione obbligatoria”.
Ma le Regole costituisco un Metodo e tanti metodi contribuiscono ad una Metodologia. Invece il duo dissidente del M5Si afferma un Metodo Unico e predica una supremazia della formazione in rete degli attivisti, con la contraddizione evidente del limite dei due mandati, quando la competenza dei nostri deputati e consiglieri dovrebbe essere collocata in disparte per dare spazio a nuovi candidati neo formati-indottrinati e con nessuna esperienza politica, amministrativa e spesso nemmeno lavorativa. Questa pattuglia di ricambio politico neoeletta, facilmente eterodiretta da opachi staff direzionali, si farà carico di pagare con il loro operato il conto salato proprio della piattaforma Rousseau (che li ha formati).
Casaleggio Davide, campione di scacchi, appassionato di sport estremi, studioso di e-movimenti ed esperto della gestione in rete e nelle organizzazione web di partiti politici sogna Matrix ed intanto batte cassa. Il 22 aprile sarà l'ultimo giorno utile per versare le quote alla piattaforma Rousseau. Se i morosi, che sono tanti, non lo faranno, si andrà verso un inevitabile divorzio politico!
E mentre infuriano sui media ultimatum, nell’animo degli attivisti del M5S ci sono i gazebo, le adunanze nelle piazze, le convocazioni ed i dibattiti nei Meet up locali e nei gruppi whatsapp, i flash mob ed il volantinaggio nelle strade. Questo è stato il nostro recente passato dilagato fra le persone al grido di”in alto i cuori”. Il Web e la Piattaforma Rousseau non hanno un cuore pulsante.
Considerazioni conclusive
Il totalitarismo digitale di Rousseau è un ostacolo per la democrazia nascitura e fragile del M5S.
Dopo avere ascoltato il webinar del Manifesto Controvento di Casaleggio-Sabbatini, la sedicente Atene Digitale di Rousseau mi riporta con troppe similitudini ai Fascismi Europei dei primi decenni del novecento. Per il pensiero totalitario e senza contraddittorio, per la sostituzione della democrazia rappresentativa con l’adunanza (digitale) della piazza, per un uso della propaganda e della apologia (digitale) al posto della ideologia, per l’ortodossia imposta come formazione ( indottrinamento).
La scissione appare inevitabile, come la battaglia sul simbolo e il contenzioso economico con Davide Casaleggio-Matrix. La costituzione di un partito-movimento rappresenta una scelta obbligata, se non altro anche per fare cassa con i contributi elettorali delle prossime (e forse anche delle passate ‘) elezioni, per pagare i debiti/costi inevasi, a cominciare di quelli con la Piattaforma Rousseau, per i ricorsi degli espulsi e per finanziare gli attivisti del territorio oggi alla deriva. Il nuovo Partito-Movimento si potrebbe chiamare M5S-Conte, con i colori giallo, rosso e verde a testimonianza che è possibile governare, onestamente e con trasparenza, con gli uomini migliori di tutti i partiti. A riveder le stelle …in un’altra piattaforma web.
Claudio Coscarella, neoattivista del M5S-Conte Presidente?