Nella camera dei deputati del parlamento italiano è stata ultimamente presentata al ministero dell’università e della ricerca e al minsitero della cultura una interrogazione a risposta scritta. ( vedi https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/09012&ramo=CAMERA&leg=18 )
L’oggetto della interrogazione è il plagio letterario con fine il conseguimento di titoli di cultura riconosciuti e rilasciati dallo stato.
Per intenderci: tesi di laurea e tesi di dottorato.
Un danno gravissimo non solo per gli autori copiati ma anche per lo stato stesso, cioè per tutti noi,perché tali titoli di cultura e di studio aprono le porte ad assunzione in concorsi pubblici statali e non a persone che non solo non lo meritano ma anche a scapito di altri sicuramente più meritevoli.
La questione credo interessi non solo tesi di laurea e tesi di dottorato ma anche il rilascio da parte dello stato di altri titoli di studio come ad esempio l’esame di stato chiamato col nome popolare “esame di maturità” dove più che il plagio letterario è il merito che può essere plagiato.
Ma la sostanza non cambia perché anche nel plagio di qualsiasi natura ,letterario come scientifico,è sempre il merito a patirne.
Il mancato controllo degli stessi controllori, leggasi docenti,tutor e coordinatori costituisce, per le Istituzioni preposte, per lo stato, per l'immagine della nostra cultura nel mondo, un danno ancora più deleterio di quello arrecato dai singoli impostori.
L’interrogante chiede perciò nell'interesse politico generale del nostro paese, di prendere posizione a livello istituzionale, prima che intervenga la magistratura, per escludere dai compiti di istituto quei controllori le cui verifiche arrivano a un livello di inaccettabile inosservanza in quanto continuando a tollerare lauree e dottorati conseguiti con il metodo del «copia e incolla», verranno avviati verso incarichi pubblici e privati di prestigio, laureati e dottori di ricerca che si avvarranno impunemente del loro titolo di dottorato garantito dallo stato.
E’ bene che la politica prenda posizione e vedremo come lo farà.
Dico e scrivo che è bene che lo faccia poiché sia come docente che come padre mi sono rivolto alla magistratura per questioni riguardanti proprio l’oggetto della interrogazione.
La magistratura è intervenuta dopo anni e non ha risolto il problema.
La vicenda è stata utile per fornirmi spunto alla scrittura di un racconto dal titolo “La mia università. Racconto breve e semplice di pura fantasia” (vedi https://www.academia.edu/45385332/Marcello_Camici_LA_MIA_UNIVERSIT%C3%80_RACCONTO_SEMPLICE_E_BREVE_DI_PURA_FANTASIA_tgbook )
Marcello Camici