Ha mille e una ragione Enrico Rossi a chiedersi cosa aspettiamo a fare i conti e sul serio con l’ambiente.
Ed è un altro buon segno che qualcosa comincia a cambiare e non solo in Toscana. Anche dal governo arrivano infatti i primi segnali finalmente positivi ed anche i parlamentari del Pd dopo un lungo sonno hanno predisposto un documento su ‘L’ambiente al centro’.
Sulle ragioni urgenti e irrimandamili di questo impegno c’è poco da aggiungere a quanto scritto da Rossi riguardo agli effetti disastrosi e gli alti costi finanziari, sociali e umani non soltanto in Toscana dovuti certo anche ai cambiamenti climatici ma anche e non poco dalla latitanza dei governi.
L’allarme di Rossi aiuta a capire anche che per una svolta nazionale e regionale serve finalmente una politica ambientale a tutto campo e non più affidata al mantra della greeneconomy. Che urge ovviamente ma che da sola non può rispondere alle drammatiche esigenze e urgenze di un nuovo governo del territorio finalmente affidato a strumenti adeguati di pianificazione e programmazione in grado di mettere finalmente in rete TUTTI i livelli e soggetti istituzionali. Programmazione che non può lasciare alla economia sia pure ecosostenibile il comando. Dice pur qualcosa che in concomitanza con l’articolo di Rossi sia ripresa una polemica su inceneritori e discariche su cui a decidere devono essere le istituzioni.
Ecco la Toscana alle prese da troppo tempo su come gestire l’ambiente e con quali norme deve ora più che mai cercare di concludere il prima possibile per poter fare al meglio i conti con i disastri ambientali denunciati da Rossi.