L'Elba ha perso, a causa del fallimento dei vettori Intersky e SkyWork, dal 2015 ad oggi circa 15.000 passeggeri all'anno e non 200 come è ipotizzato nell'esposizione di Legambiente. La chiusura delle attività delle suddette Compagnie Aeree che servivano l'Elba per il mercato svizzero e tedesco, è avvenuta a causa delle mutate condizioni del mercato aeronautico e mondiale che non vede più Vettori operanti con aerei da 30 e da 50 posti in termini di mercato, assumendosi il rischio dell’attività.
L’aeroporto dell’Isola d’Elba, pur con gli adeguamenti di messa a norma del 2018, non ha una struttura di volo in grado di far atterrare aerei da 70 posti, dimensione minima oggi utilizzata dalle Compagnie Aeree Europee.
Alatoscana SpA, la società di gestione dell'Aeroporto, nel suo ruolo di servizio verso la collettività Elbana, ha sentito il dovere di proporre alle autorità locali, alle categorie economiche ed a tutta la cittadinanza Elbana, una possibile soluzione per il recupero degli oltre 15.000.000 € di ricavi che quel traffico aereo generava per l'Isola in termini di impatto diretto, indiretto, indotto e catalitico.
Tale progetto, come già consuetudine nei precedenti interventi effettuati della gestione aeroportuale, è assolutamente in linea con la tutela dell'ambiente ed il rispetto anche della popolazione coinvolta.
I 17.769.750 € previsti per l'intervento di prolungamento della pista di volo di circa 250 metri verso Nord e 50 metri verso Sud, includono tutti gli oneri di riposizionamento e ricostruzione ex-novo delle tre abitazioni coinvolte verso Nord e di circa sei o sette manufatti ad uso agricolo o di rimessa. L’intervento verso Sud può essere effettuato integralmente nell'area già dell'Aeroporto e non prevede impatti su abitazioni, viabilità e sul piano idrogeologico. Lo stanziamento stimato prevede anche verso Nord una leggera correzione del fosso dei Forcioni senza alterazione delle portate e del rischio idraulico. Non sono previste deviazioni dei fossi de La Galea e de La Pila, rimane quindi totalmente improprio parlare di incremento del rischio idrogeologico.
Sono inoltre considerati anche i costi relativi agli adeguamenti della viabilità sia provinciale che vicinale. In termini ambientali è utile considerare che l’aeromobile ipotizzato a servizio della futura pista, l'ATR 72, ha già oggi un consumo limitato a 2,8 litri per 100 km per passeggero. Dato notevolmente inferiore all'inquinamento prodotto dal turista in arrivo con altri mezzi: automobili, traghetti.
In analogia con i citati riferimenti del Nord Europa anche l'aeroporto dell'Elba ha da tempo contatti con la società Italiana Tecnam, leader nel settore aeronautico regionale, che sta sviluppando un velivolo da 11 posti a propulsione elettrica che potrebbe essere operativo già dal 2026 sulla Continuità Territoriale Elbana.
Gli investimenti nelle infrastrutture per il trasporto aereo non si sono arrestati e non si arresteranno in tutta Europa in quanto, anche se cambierà la propulsione dei velivoli, saranno sempre necessarie piste ed infrastrutture adeguate, come anche dimostrato dagli ingenti investimenti per oltre 80 milioni di euro programmati di recente da Toscana Aeroporti per lo sviluppo dell'Aeroporto di Pisa.
L'aeroporto dell'Elba, in funzione dello sviluppo tecnologico, nelle fasi di transizione, è certamente favorevole a privilegiare per quanto di sua competenza l’utilizzo di biocarburanti, al momento ancora in fase di studio, ma che l'Aeroporto sta seguendo con interesse. Senza l'adeguamento infrastrutturale necessario per riportare l’Elba in condizioni di mercato, gli unici operativi commerciali possibili saranno unicamente quelli ampiamente sovvenzionati dalle risorse pubbliche.
La proposta di Alatoscana non è certamente un obbligo ma è un’opportunità per il Territorio per recuperare le posizioni e gli introiti nell'ambito del settore turistico che le evoluzioni del mercato hanno fatto perdere all'Isola.
Il cash-flow generato consentirebbe il recupero dell'investimento in tempi brevi e l'impatto in termini di emissioni e ed acustico sarebbe sicuramente inferiore a quello già presente negli anni passati fino al 2015 e di gran lunga inferiore all'impatto ambientale degli altri arrivi turistici con altri mezzi che generino lo stesso tipo di introiti. Il saldo, anche dal punto di vista ambientale, sarebbe comunque positivo.
Ovviamente la scelta spetta ai cittadini Elbani e alle autorità locali da loro delegate.
Alatoscana S.p.A.