Come per la salute di Papa Benedetto così anche per quella di Papa Francesco abbiamo tutti auspicato una pronta guarigione e anche pregato.
Il Santo Padre ha reso la sua testimonianza grata affermando “quanto sia importante un buon servizio sanitario, accessibile a tutti, come c’è in Italia e in altri Paesi. Un servizio sanitario gratuito, che assicuri un buon servizio accessibile a tutti".
Il servizio sanitario che di cui Sua Santità ha usufruito è quello del policlinico Gemelli a Roma che è gestito dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e non dal ministero della salute che gestisce il servizio pubblico sanitario nazionale.
Ma cosa è oggi, in Italia, il servizio pubblico sanitario nazionale?
La mia personale opinione di utente ma anche quella acquisita con la esperienza di operatore che ha lavorato in qualità di medico in questo servizio trova risposta in un articolo d’inchiesta firmato da Laura Aprati dal titolo “La sanità è una montagna di soldi e potere”
https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/scandalo-sanita/)
Il malato, utente per il quale il servizio è nato, non conta nulla, dice la giornalista.
Forse ha ragione se il ministero della salute cerca di far fronte alla corruzione con un piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza 2019-2021
(vedi https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2816_allegato.pdf)
Quanti conoscono questo piano?
A mio avviso,stando a quanto scrive Laura Arpati,oltre che a un piano come quello sopra il servizio pubblico sanitario pubblico ha urgente necessità di una profonda riforma che passando attraverso una competente riorganizzazione possa fornire all’utenza non solo un servizio gratuito e accessibile a tutti ma anche efficiente ed efficace sia sul piano della prevenzione che della cura.
Abbiamo tutti visto come quest’ultimo aspetto, efficienza ed efficacia, sia venuto meno sia nel prevenire sia nel curare la pandemia da coronavirus nonostante il grande impegno degli operatori sanitari che è arrivato fino alla perdita della vita.
L’Europa per imprestarci soldi ha posto alcune condizioni preliminari tra cui la riforma del sistema giudiziario.
L’Europa sostiene che la ripresa economica in Italia non può esservi senza questa riforma e la pretende per continuare a prestarci soldi.
Farà verifiche strada facendo.
La giustizia è importante e la sanità?
Perché l‘Europa non ha imposto all’Italia la riforma del servizio pubblico sanitario nazionale come preliminare condizione per imprestare denaro?
Eppure l’Europa ha sperimentato sulla propria pelle che la salute del popolo è al primo posto.
Di fronte alla pandemia l’Europa ha dovuto sospendere il patto di stabilità, patto su cui è sempre stata inflessibile.
La pandemia è riuscita a fare ciò che una larga fetta di cittadini europei chiamati populisti e sovranisti chiedeva da tempo.
Francesco Ognibene pone la domanda: cosa rende “grande” un Paese?
(vedi https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/universale-e-accessibile-la-sanit-che-parla-di-noi )
Se il servizio pubblico nazionale sanitario è importante per rendere “grande” un Paese in quanto espressione di servizio di solidarietà nazionale, perché in Italia non esiste accordo tra le regioni e lo stato sulla riorganizzazione del sistema sanitario?
(vedi https://www.openpolis.it/il-cortocircuito-stato-regioni-sulla-riorganizzazione-del-sistema-sanitario/?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_term=MailUp&utm_content=MailUp&utm_campaign=Newsletter
A questa domanda trovo ancora risposta in quanto afferma Laura Arpati: “la sanità è una montagna di soldi e di potere” .
Questa montagna di soldi e di potere ha urgente necessità di riforma.
Ma non una riforma come una di quelle tante che sono state fatte negli ultimi cinquanta anni.
L’Italia,nostra patria e nazione, per iniziare un percorso verso un servizio pubblico sanitario nazionale efficiente ed efficace cominci con applicare nei concorsi per l’assunzione nella pubblica amministrazione il criterio dell’imparzialità.
Marcello Camici