Lettera al Presidente
Per distruggere una terra non serve ammazzarli tutti, abbrusciare e barare le case. Come faceva già Totila, si prendono i leader e si tagliano, poi si stabilisce una nuova gerarchia, o nel peggiore dei casi:
UN CAOS MEDIEVALE.
Oggi, chi vuole attaccare non ha bisogno di armi, taglia le voci istituzionali. Si comincia con applicare tasse (dogana di sbarco per esempio) facendo pagare un piombino (plombinus), poi si abbassa il numero dei rappresentanti democratici del popolo (meno consiglieri e meno assessori), infine si evoca la semplificazione totale in nome di un'autorità centrale (un comune solo, cancellare le differenze).
Come se per avere un re forte bisognasse ammazzare conti, marchesi, baroni e duchi.
L'apoteosi dell'assurdo.
Eccolo l'assurdo, l'inconcepibile, che arriva con passo felpato, spacciandosi per verità assiomatica. Ti si siede accanto con una carezza, ti fa un sorriso, regala i traghetti pubblici al privato, i reparti sanitari pubblici al privato, gli amministratori locali della cosa pubblica a quella privata.
Si dissolve la rete delle istituzioni pubbliche, con scene di giubilo degli astanti, che ritrovandosi in mezzo alle onde, godono di aver imparato a nuotare e dimenticano di piangere il naufragio al quale in pochi sono scampati.
Angelo Mazzei (da Poggio)