Il 27 settembre, all’interno dell'Istituto Penitenziario di Porto Azzurro, si è tenuto l’evento conclusivo di due progetti finanziati dalla Regione Toscana tramite i fondi del POR FSE, Spes e Alternativa c’è. Il Consorzio Astir, tramite le proprie cooperative socie del territorio LINC e Altamarea ha gestito a partire da gennaio 2019 questi due progetti sperimentali che per la prima volta hanno viste finanziate dalla Regione con fondi europei alcune attività all’interno e all’esterno degli istituti penitenziari della Regione. Sull’Isola d’Elba è stata ovviamente coinvolta la Casa di reclusione di Porto Azzurro. All’incontro conclusivo erano presenti il direttore del carcere Dr. Francesco D’Anselmo e la responsabile dell’area trattamentale Dr.ssa Giuseppina Canu, la referente dei due progetti per Astir Dr.ssa Michela Buongiovanni e i referenti della Cooperativa LINC, Dr.ssa Veronica Cornaggia, Rachele Neri e Sara Contestabile.
Molte le riflessioni sul lavoro svolto insieme, che ha permesso alle persone detenute di confrontarsi con il mondo esterno grazie alle borse lavoro: alcune aziende del territorio elbano hanno aderito al progetto e successivamente alcuni dei partecipanti sono stati regolarmente assunti. Non è stato possibile garantire un lavoro per tutti, ma è stato un primo passo importante, mosso insieme verso la giusta direzione. Con le attività di sportello del progetto Spes, invece, le persone detenute hanno potuto svolgere molte pratiche amministrative che normalmente sono per loro di grande difficoltà, grazie agli operatori delle cooperative e ai contatti con gli uffici INPS e al CAF di CGIL e INCA. Come prodotto finale dei due progetti sono state redatte due guide, una per coloro che entrano in carcere e una per coloro che si apprestano ad uscire. Le guide sono state stampate in più lingue per facilitarne la consultazione.
Con la fine di settembre si sono concluse dunque queste due esperienze. Ancora non ci sono notizie su un possibile ri-finanziamento da parte della Regione ma sono già stati presi i contatti con il garante regionale delle persone private della libertà per evidenziare l’importanza delle attività che in questo tempo, reso ancora più complesso dalla pandemia, sono state portate avanti con competenza e continuità, a beneficio di coloro che si trovano all’interno degli Istituti.