D'accordo che la carenza di medici e infermieri è generalizzata (accidenti ai numeri chiusi del passato), ma la 'povertà' di risorse deve motivare chi ha in mano le scelte riguardanti il personale (leggi i capodipartimento aziendali) ad una più equa suddivisione di quel che c'è, garantendo nella fattispecie all'ospedale elbano il funzionamento dei servizi oggi a rischio: Pronto Soccorso, Emergenza Urgenza, radiologia ortopedia, ospedale di comunità. Questa la linea espressa dal Presidente la Conferenza dei Sindaci, Angelo Zini, e dagli altri colleghi dei Comuni insulari nell'incontro del 3 novembre con la direttrice generale dell’Asl Toscana Nord Ovest, Maria Letizia Casani, i responsabili dei dipartimenti, il direttore dell’ospedale Luigi Genghi e il responsabile zona Elba Fabio Chetoni. Un incontro nel quale le ragioni del territorio si sono fatte sentire chiare e forti, come chiare e forti erano state nei giorni scorsi le proteste-richieste dei cittadini e dei Comitati.
Qualche risultato si è ottenuto: entro 30-60 giorni il personale di ematologia oncologia, un anestesista in più, garanzia dei turni nel Pronto Soccorso, personale infermieristico per attivare i 10 posti letti- pronti- dell'ospedale di comunità, risorse (600mila € dal PNRR) per la sistemazione delle previste tre sedi delle “case di Comunità” di Rio, Marciana Marina e Portoferraio (quest'ultima forse nell'attuale palazzina tramite spostamento uffici). Anche per la TAC, oggetto di polemiche, confermato l'arrivo della nuova macchina dopo lo slittamento dei tempi, che si porta dietro la necessità di formazione adeguata del personale dedicato. Sempre un' ipotesi il progetto di incentivare (oltre che economicamente, come già è) anche professionalmente il personale medico a trasferirsi all'Elba.
Prossimo round il 16 novembre con la visita dell'Assessore alla sanità regionale, Simone Bezzini, un'occasione per ragionamenti più di prospettiva, ergo politici (anche i letti di Terapia Intensiva Post Operatoria?).
CR