Il 14 dicembre 2021 l’assemblea sindacale del Foresi (personale docente e ATA) si è riunita, congiuntamente a quella del Cerboni, per approfondire con i delegati provinciali delle principali sigle sindacali la questione dell’“accorpamento amministrativo” dei due istituti superiori elbani
deliberato dalla Conferenza Zonale Educazione e Scuola dell’Isola d’Elba e per valutare la possibilità di entrare in stato di agitazione. Non si tratta di una contestazione fondata sull’astratta difesa dell’identità delle due scuole, pur nella consapevolezza che in una società pluralista esistano delle differenze e che queste siano il sale della libertà. L’assemblea sindacale del Foresi ritiene infatti che la decisione di riunire in tempi brevi i due istituti sia dannosa, ai limiti dell’autolesionismo, secondo tre aspetti: la procedura di deliberazione, i criteri con i quali verrebbe motivato l’accorpamento, il significato politico-amministrativo che viene trasmesso al
territorio.
Quanto al primo punto, la modalità di deliberazione, riteniamo che i delegati dei sindaci alla Conferenza Zonale Educazione e Scuola abbiano votato la delibera senza avere un quadro completo delle informazioni necessarie a prendere una decisione di questa portata. I delegati avrebbero dovuto esercitare il proprio ruolo di rappresentanti delle istanze territoriali verificando che la richiesta di accorpamento avesse alla base una plurale e articolata discussione consumata negli Organi collegiali dei due Istituti, in particolare nei due Consigli d’Istituto, in quanto entrambi espressione delle diverse componenti del territorio elbano (personale scolastico, alunni, famiglie) portatrici di interessi rispetto a Educazione e Scuola. Una decisione così rilevante è stata presa nel giro di pochi giorni e senza accertarsi che la delibera rappresentasse effettivamente una richiesta
del territorio.
Ben più rilevante è l’assenza nel processo decisionale di un opportuno approfondimento dei criteri con i quali si motiva l’accorpamento. A fronte di un generico richiamo a un non meglio identificato e rapido calo demografico che interesserebbe la fascia d’età scolare residente sull’isola, la delibera
non riporta alcun dato significativo e non cita nessuna fonte attendibile, quando basterebbe consultare le informazioni disponibili sul sito dell’Istat per comprendere come un significativo calo demografico della popolazione elbana in età scolare non sia possibile se non nell’arco del prossimo
decennio. In secondo luogo, la delibera sembra non prendere in considerazione i criteri normativi con i quali le istituzioni provinciali, in tutta Italia, pianificano e deliberano il dimensionamento della rete scolastica. Infatti, secondo quando previsto dalla legge di Bilancio 2022, per avere autonomia scolastica, vale a dire un Dirigente Scolastico e un DSGA autonomi, bastano 500 iscritti, soglia che si abbassa a 300 per le piccole isole. Al netto di due Istituti ognuno dei quali conta fra i 500 e i 750 iscritti, ovvero, nel caso del Foresi più del doppio della soglia minima per l’autonomia scolastica. Ci chiediamo dunque a chi giovi chiedere alle istituzioni regionali un dimensionamento non imposto dalla legge. Probabilmente la risposta sta nel terzo gruppo di dati assenti fra i criteri della delibera: gli studi sull’impatto occupazionale, sia sul piano del personale docente che su
quello del personale tecnico-amministrativo, che l’eventuale accorpamento potrebbe avere nel medio periodo. Ci appare infatti evidente che l’accorpamento rappresenti una ghiotta occasione di revisione della spesa pubblica in termini di stipendi del personale. Non si pensa tuttavia alle
conseguenze di questa operazione: immaginate una scuola con circa 1300 iscritti, dislocata su cinque diversi edifici, che dipende per la sua amministrazione da un unico ufficio; immaginate una scuola in cui il numero di insegnanti per classe di concorso si restringe o si allarga sulla base delle
iscrizioni agli indirizzi previsti dall’offerta formativa, scatenando una lotta per la sopravvivenza all’interno dello stesso istituto.
E questo ci porta al significato politico-amministrativo di questa delibera, forse l’aspetto più rilevante che contestiamo. In una fase storica in cui si dice che per uscire dalla pandemia e affrontare le sfide del futuro, prima fra tutte quella climatica, bisogna superare il tabù della contrazione della spesa pubblica, sul nostro territorio si prende la direzione opposta, scegliendo
una revisione al ribasso della rete scolastica superiore senza riflettere sul conseguente impoverimento dell’offerta formativa che ne deriverebbe, sul depotenziamento della competitività del Foresi e del Cerboni per quanto riguarda la partecipazione ai bandi dei progetti europei, sull’ulteriore limitazione delle possibilità formative e in ultima analisi del diritto allo
studio degli studenti elbani. Tutto ciò in un contesto territoriale insulare, in cui cioè non esiste alternativa possibile se non il trasferimento sulla costa. Chiediamo pertanto alle istituzioni rappresentative territoriali, in particolare alla Conferenza dei sindaci elbani, di ritornare sulla decisione miope e avventata presa dai delegati alla Conferenza Zonale. Chiediamo un incontro urgente con i rappresentanti della Provincia e dei Comuni elbani per confrontarci e, quantomeno, aprire una discussione.
L’Assemblea sindacale del personale scolastico del Foresi