Come annunciato, vi proponiamo la seconda parte delle dieci domande che Elbareport ha rivolto al Sindaco Zini, giunto a metà del suo mandato amministrativo.
La prima parte dell'intervista a Zini può essere consultata a questo link
La nomina del Dirigente all'urbanistica non sembra aver contribuito più di tanto ad accelerare il disbrigo delle pratiche accumulate. Prime delle festività, tra alcuni tecnici del settore, si parlava di un migliaio di richieste ancora giacenti, sono numeri reali? Cosa pensate di fare per sbloccare questo settore vitale per l'economia locale? Esternalizzazione dell'esame pratiche, applicazione del silenzio-assenso o cosa altro?
Il problema dell'ufficio edilizia privata, più che all' urbanistica, effettivamente ha rappresentato una sofferenza sin dall'anno 2019, quando siamo arrivati.
Ad inizio mandato addirittura non avevamo nemmeno il Dirigente responsabile e quindi abbiamo lavorato per inserire la nuova figura, che è arrivata però dopo alcuni mesi dall'inizio delle procedure necessarie, un periodo nel quale la situazione si era quindi ulteriormente aggravata e appesantita. Dall'insediamento della figura apicale si è messo in moto un processo di organizzazione del lavoro che, piano piano, ci ha consentito di recuperare un importante arretrato; non ancora tutto, ma siamo sulla buona strada: riassorbite quasi del tutto le pratiche riguardanti le autorizzazioni paesaggistiche, grazie alla intensa convocazione della Commissione dedicata, specialmente negli ultimi tempi.
L'ufficio mi conferma che persiste ancora un arretrato di circa un mese rispetto alla presentazione delle domande di autorizzazione paesaggistica.
Le pratiche edilizie soggette a SCIA, ad esempio, una volta ottenuta l'autorizzazione di cui sopra, procedono senza bisogno di ulteriori passaggi; i permessi a costruire, comunque, sono relativamente pochi, rispetto alle pratiche riguardanti l'edilizia privata, settore nel quale permangono ritardi, dei quali ci scusiamo con i cittadini e i loro tecnici, a causa di una mole di competenze che devono essere espletate: dalla definizione dei vecchi condoni ancora giacenti, per i quali sarà incaricato presto un tecnico ad hoc, come per le sanatorie.
Questa situazione già difficile, è stata di recente appesantita da tutte le nuove pratiche relative ai nuovi bonus del Governo pratiche che richiedono passaggi quali la conformità urbanistica. C'è un dialogo con i professionisti per organizzare al meglio il lavoro, a cominciare, anche qui, dalla dotazione di nuovo personale all'ufficio tecnico, per il quale sono pronti i bandi di assunzione. Abbiamo infatti previsto, nel nostro fabbisogno di personale, un nuovo tecnico da inserire all'edilizia privata e personale amministrativo per curare la parte burocratica: puntiamo insomma a rafforzare l'ufficio in maniera stabile, per tornare il prima possibile ad una non semplice normalità. Questa è la via maestra, non pensiamo certamente ad operazioni quali l'esternalizzazioni o soluzioni tipo silenzio-assenso non previste dalla nostra normativa.
Durante la campagna elettorale fu sollevato il tema del recupero e utilizzo sociale di una serie di immobili/spazi pubblici abbandonati e a volte ammalorati, anche come modalità per valorizzare quella cittadinanza attiva presente nella società civile e rinsaldare il rapporto con le categorie economiche: per l'ex ospedale civile si è parlato di albergo didattico ma poi non si è saputo più nulla, per spazi come i Forni di S Francesco, l'ex Enoteca delle Fortezze, la casa con giardino sotto il Forte Stella, i locali all'ingresso della Porta a Terra, non c'è traccia di interessamento per un recupero o per sollecitare una gara di idee propedeutica ad affidi sulla base di programmi socialmente validi, magari a soggetti che potrebbero anche contribuire al recupero.
Rispetto a quanto argomentato in precedenza posso solo aggiungere che su diverse situazioni del centro storico dovremo riprendere, come avvenuto in passato, un rapporto e, se possibile, una collaborazione con associazioni o altre forme di aggregazione sociale per la valorizzazione e gestione di spazi della città (penso al Grigolo o ai locali ex enoteca delle Fortezze e altri). Questo anche nell'ambito del regolamento comunale della Cittadinanza Attiva, che ha già portato a definire patti di collaborazione con gli amici dell'Enfola, con il comitato di Carpani, con l'Auser e accordi con altri sodalizi che sono in dirittura d'arrivo.
Gli incontri prefestivi della Conferenza dei Sindaci con i vertici AUSL avevano prefigurato l'arrivo immediato di alcuni medici per garantire, tra l'altro, i turni al Pronto Soccorso; poi, dopo "incontri con tutte le componenti aziendali" (che evidentemente non avevano sortito soluzioni) a fine anno l'Azienda ha emanato un bando in tal senso chiedendo un minimo temporale di presenza. Com'è la situazione oggi? Siamo sempre a tappare buchi senza stabilizzare personale? Com'è possibile in presenza di un PNRR che mette a disposizione risorse e quindi permetterebbe di fare offerte allettanti anche a medici fuori Regione per portarli all'Elba?
Sì, anche prima delle feste natalizie ci siamo incontrati, ulteriore tappa di un confronto che era ripartito già a fine estate, con i vertici della ASL e con l'Assessorato alla Sanità della Regione Toscana, ponendo al centro della loro attenzione i problemi del nostro sistema sanitario, questioni numerose e problematiche, con carenze in alcuni casi molto gravi.
Ciò coinvolgendo la Conferenza dei Sindaci locali e in alcuni passaggi anche Associazioni e Comitati.
In questi giorni alcune di quelle domande stanno trovando risposta: è partito il servizio dell'infermiere di famiglia, positivamente innovativo per la sanità territoriale; con questo ruolo di disponibilità immediata per i nuclei famigliari, di collegamento tra questi e i medici di base; servizio già operativo intanto sui due versanti più lontani da Portoferraio, (che dovrebbe averli dalla prossima primavera).
Un altro obiettivo raggiunto rispetto a quegli impegni, è l'apertura dell'ospedale di comunità, un'intera ala al terzo piano del presidio ospedaliero di Portoferraio, una misura di assistenza che è una via di mezzo fra il territorio e l'ospedale stesso, e che ha una funzione estremamente importante, perché con l'arrivo dei nuovi infermieri si sono potuti attivare otto posti letto che diventeranno tra poco dieci. Inoltre, dalle informazioni che ci arrivano direttamente dalla direzione aziendale, risulta che, attraverso la manifestazione di interesse sul bando di fine anno, arriveranno nelle prossime settimane i rinforzi dei medici sul Pronto Soccorso per coprire i turni che nel PS erano assolutamente sotto organico; poi si dovrà proseguire con gli altri obiettivi di cui si era parlato in quell'occasione, cioè il protocollo sanitario tra i professionisti operanti all'interno ospedale per rendere effettivi i due letti di sub intensiva e la camera iperbarica. Permangono molte altre criticità, a cominciare dalla Guardia Medica, questione tanto importante quanto di difficile soluzione, essendo una carenza che si registra in tutta l'ASL Toscana Nord, carenza che riguarda anche figure professionali specialistiche e gli infermieri. Cosa deve fare quindi il territorio? Restare vigile, insistendo con il confronto, così come abbiamo fatto in questi incontri con l'Azienda Sanitaria e la Regione. Lo stesso Assessore Regionale alla sanità, in quell' occasione, prese l'impegno di ritornare a inizio anno sull'Elba per la verifica delle cose che ci eravamo detti e posso confermare che stiamo lavorando perché questo nuovo incontro avvenga nelle prossime settimane.
Per fare la nostra parte dobbiamo contribuire anche a superare la difficoltà a reperire gli alloggi per il personale sanitario che si riesce a far venire qui, questione da affrontare come territorio nel suo complesso: Istituzioni, Categorie, Cittadini. Si tratta di capire meglio qual'è la domanda che viene posta; i Comuni da tempo una risposta concreta l'hanno data, mettendo a disposizione un immobile di loro proprietà, qui a Portoferraio, mettendo sul piatto anche una cifra di 120mila € per la ristrutturazione ad uso foresteria, grazie al contributo di sbarco...cercheremo di averlo pronto per la prossima estate.
Sul fronte PNRR, per la sanità elbana viene garantito un finanziamento per la costruzione di tre Case della Salute (Versanti orientale-occidentale e Portoferraio), anche se l'indirizzo di fondo del PNRR per la sanità riguarda gli immobili necessari ad ospitare i servizi.
Ancora non abbiamo capito se sarà possibile poter utilizzare risorse PNRR 'per la gestione dei servizi, cioè per il reperimento del personale indispensabile per far funzionare al meglio i servizi, compresi quelli territoriali. Siamo, per questo, in costante e direi quotidiano collegamento con i colleghi dell'intera Regione anche con il supporto di ANCI Toscana che si sta confermando un aiuto fondamentale, soprattutto per i Comuni di più piccola dimensione, sia nel sostegno concreto e operativo, sia nella programmazione strategica sulle politiche sociali e sanitarie.
A quali azioni state pensando per 'agire localmente' sul fronte del cambiamento climatico e per il contenimento della CO2 responsabile in gran parte dell'aumento delle temperature? (Verde urbano, mobilità green e piste ciclabili, fontanelle di acqua di qualità, cosa d'altro?)
La battaglia contro i cambiamenti climatici ci deve vedere tutti in prima linea, è la nostra battaglia da qui in avanti: ognuno di noi, nel suo piccolo e nella propria latitudine, deve fare qualcosa, agire localmente nel proprio ambito per dare un contributo alla azione universale. Sotto l'aspetto delle scelte comunali dobbiamo allargare l'orizzonte investendo ed aumentando le buone pratiche in questa direzione.
Sul fronte della mobilità sostenibile con un progressivo aumento dell'uso del mezzo pubblico da rendere non inquinante, con la diminuzione progressiva dell'uso del mezzo privato, l'espansione e l'utilizzo delle colonnine elettriche di ricarica, l'intervento anche su aree strategiche come il porto di Portoferraio con l'elettrificazione delle banchine portuali, per alimentare i traghetti da terra e non obbligarli a tenere accesi i motori da ferme.
Questo è un progetto concreto, inserito nel PNRR e in capo all'Autorità di Sistema Portuale della quale facciamo parte. E poi l'efficientamento energetico, sul quale dobbiamo captare tutti i finanziamenti possibili per intervenire su tutti gli edifici pubblici, dalle scuole agli impianti sportivi all'edificio comunale; quindi sono tutti bandi che stanno progressivamente uscendo e sui quali dobbiamo predisporre e candidare i nostri progetti.
Un altro importante ambito di intervento è quello del verde pubblico cittadino; come ci siamo detti in diversi incontri con soggetti presenti sul territorio, dalle Associazioni Ambientaliste alla Scuola, ragazzi e docenti della sezione di Agraria dell'ITCG Cerboni, è cambiato il paradigma.
Non si tratta più di 'gestire' il verde pubblico così com'è e con le vecchie modalità, limitandoci agli aspetti estetici di arredo del verde cittadino, che restano comunque importanti, quanto invece di fare passi avanti verso un intervento strategico di vita della città anche in funzione delle iniziative da mettere in campo contro i cambiamenti climatici.
Su questo piano quindi noi agiamo su due livelli: da una parte progetti di programmazione ad ampio respiro, per cui ci sarà la redazione di uno specifico e partecipato Piano del Verde Urbano, un atto di pianificazione che va di pari passo con la pianificazione territoriale più complessiva del piano strutturale, così come lo sarà il Piano della Mobilità che è già in corso attraverso un incarico al Politecnico di Milano, un livello universitario di progettazione che riguarderà anche quello del verde cittadino, per dargli lo spessore qualificato e professionale che merita. Accanto a questo un livello di interventi immediati e specifici che riguardino singole aree o zone di particolare pregio come il Parco delle Ghiaie e altri giardini, oltre ad un'iniziativa che porti a realizzare un Vivaio Pubblico, mettendo a disposizione un'area, un progetto da gestire attraverso una partnership con soggetti professionalmente preparati, un intervento che possa essere sia luogo di formazione che di produzione, oltre che di idee, anche di essenze e alberi da mettere a disposizione dei Comuni e degli Enti.
Qual'è lo stato di salute del bilancio comunale? Ci sono risorse per usarlo di più come volano per incrementare i servizi ai cittadini e per qualificare la città, a partire dal centro storico?
Il bilancio comunale è un bilancio tutto sommato in salute, nel senso che non presenta situazioni di rischio o di criticità dal punto di vista dei propri equilibri, ma altrettanto dobbiamo dire con chiarezza che non ha neanche però la disponibilità di risorse tali da impegnare per interventi diretti dell'Amministrazione Comunale che possono diciamo cambiare il volto della città.
Le risorse del bilancio comunale servono soprattutto a gestire ovviamente la parte di spesa corrente, ma anche, soprattutto in questi due anni, sono state in parte crescente utilizzate per il sostegno alle famiglie che hanno più necessità, cittadini che sono stati colpiti in maniera più dura dalla pandemia, aiuti sotto l'aspetto di buoni alimentari, contributi per gli affitti e le utenze domestiche,
per la Tari o l'IMU.
Un sostegno economico che ha riguardato anche il mondo associativo, e per certi versi anche quello delle imprese, per quanto concerne alcuni tributi comunali.
In sintesi, possiamo affermare che le risorse disponibili del bilancio hanno avuto – e avranno per qualche tempo ancora- un impiego prevalentemente di natura sociale.
Dal punto di vista degli investimenti le risorse comunali solo molto scarse e quindi dovremo assolutamente ricorrere a tutte le fonti di finanziamento che si stanno presentando, sia sul PNRR che su altri fronti regionale, nazionali e comunitari o, se sarà necessario se sarà necessario, anche di provenienza bancaria.
CR