Come ci aspettavamo, anche ”Il Tirreno” nel suo articolo di martedì 25 gennaio 2022 ha attenuato quell’entusiasmo che l’ASL voleva creare nella Comunità Elbana per quel poco concesso come la riapertura dell’Ospedale di Comunità.
In tutto questo “sfarzo letterario” in cui l’ASL Nord Ovest sembra essere una comunicatrice più che mai abile, è realtà di questi giorni che molti malati oncologici, recatisi ad una struttura sanitaria convenzionata per effettuare una Tac oncologica, si sono visti presentare la parcella. Già, proprio così, poiché fino a ieri convenzionata, adesso, per chi sa quale motivo, la convenzione è scaduta e non è stata ancora rinnovata. Quindi, per un malato di tumore la scelta è pagare oppure effettuare la Tac nel più vicino ospedale disponibile, quindi sempre fuori Elba, con l’aggravio di altri costi e dispendio fisico. Questa è la nostra sanità?
E vogliamo parlare dell’ascensore esterno che ancora una volta, dopo pochi giorni dall’ultima riparazione, è guasto. Il fermo di questo mezzo di risalita crea non pochi disagi a chi ha difficoltà a camminare o problemi respiratori.
E le guardie mediche? Non esistono. Il Sindaco di Piombino ha fatto una guerra santa per riaverle. Agli Elbani, come palliativo, viene concessa la possibilità di rivolgersi a due medici di famiglia che, per ovvi motivi, alla sera, la notte, nei prefestivi e festivi non effettuano servizio. Però è stato attivato il medico oltre mare che ti visita virtualmente.
Si è smarrito sul porto l’ematologo che doveva prendere servizio all’Elba verso la metà del dicembre scorso. Ancora lo stanno cercando.
Si diceva che sarebbero arrivati 18 medici al pronto soccorso, ma forse solo uno, dei sei promessi nel cronoprogramma, una dottoressa, sarà stanziale. E tutti gli altri?
E’ realtà che i due letti di terapia sub intensiva, continuamente sponsorizzata come nuova struttura, pare che non sono altro che 2 dei 4 letti monitorati tuttora esistenti in medicina.
E vogliamo sottolineare ancora l’assenza del medico legale? Già, eppure pare che sia stato sostituito da un paio di medici che non hanno titolo legale per farlo.
Anche degli infermieri di famiglia si promette e si rassicura che presto saranno a disposizione anche a Portoferraio. Ma sono proprio infermieri di famiglia e di comunità preparati a questa mansione?
Cari sindaci, è ricominciato il girotondo delle promesse e del “presto faremo”. Nel frattempo si avvicina la stagione estiva fra mille problematiche legate ancora al Covid. L’Elbano ha bisogno d’altro e ha il diritto che sia rispettato il crono programma sia per la parte sanitaria, sia nei limiti di tempo che la stessa ASL e Regione hanno stabilito.
Sindaci dovete pretendere il rinnovo delle convenzioni in particolar modo quelle per malati oncologici. Non ci lasciate a piedi, come fa spesso l’ascensore.
Comitato Elba Salute