Un nuovo centro di raccolta rifiuti verrà realizzato in via degli Altiforni, nella zona industriale delle Antiche Saline. Il progetto di fattibilità tecnico–economica predisposto dal gestore del ciclo dei rifiuti Esa s.p.a è stato approvato dalla giunta municipale che ha demandato al responsabile dell’area 3- Servizi tecnici ed al territorio tutti gli adempimenti successivi e conseguenti finalizzati all’approvazione dei successivi livelli di progettazione.
Il progetto prevede la realizzazione su un’area di circa 2800 metri quadrati di un centro operativo completo in grado di accogliere sia gli uffici gestionali e amministrativi, che una zona dedicata a Centro di Raccolta per il Comune di Portoferraio, unitamente ad un’area per il rimessaggio dei mezzi medio piccoli che effettuano il servizio di raccolta sul territorio.
Le soluzioni progettuali si articolano in modo da consentire una realizzazione per fasi tesa, in prima battuta, ad un contenimento dei costi pur mettendo in opera un Centro di Raccolta perfettamente funzionante e mantenendo in essere una pesa pubblica provinciale che esiste nel lotto.
La spesa ipotizzata ammonta 955.081,97 euro oltre l’Iva di legge.
“E’ uno studio di fattibilità – spiega il sindaco Angelo Zini - che abbiamo concordato con Esa per realizzare il nuovo centro di raccolta dei rifiuti della città che andrà a sostituire quello della Casaccia. Sarà un intervento di sistemazione e riorganizzazione dell’area della pesa pubblica nella zona delle Antiche Saline, di proprietà comunale, nella quale, oltre al centro di raccolta, verrà realizzato un edificio nel quale troveranno posto gli uffici amministrativi di Esa con conseguente trasferimento dalla loro attuale sede, e tutta la parte relativa a spogliatori, servizi per il personale e parcheggio per i mezzi. Ovviamente nel massimo delle garanzie, dal punto di vista dell’inserimento urbano, con la previsione di verde pubblico e dell’abbattimento di eventuali forme di inquinamento di natura acustica e di altro tipo. Il via libera allo studio di fattibilità si reso necessario per far sì che Esa, attraverso Reti Ambiente, potesse candidare questo intervento al finanziamento a valere sui fondi del Pnrr”.