Dall’inizio del secolo stiamo assistendo ad una serie di eventi che possiamo definire disastrosi a partire dalle Twin Towers. Speriamo che crescendo migliori. Siamo nuovamente in crisi mentre ci stavamo riprendendo da due anni di pandemia di Covid-19, dobbiamo ricominciare. Solo a dicembre scorso il PIL italiano era +6,5% ora siamo a -2,4%. Questo in quanto siamo in guerra, una guerra economica che combattiamo per distruggere l’economia russa. Cosa pensare delle minacce di Mosca all’Italia? Avremo la solidarietà dei paesi occidentali in aiuti concreti o solo a parole? Il nostro tallone d’Achille sono il settore dell’energia e il web. Forse, più che della società occidentale stiamo assistendo al declino del pensiero liberale uscito rafforzato dalla fine della Guerra Fredda con la disgregazione dell’ex Unione Sovietica. Poi la Crimea nel 2014, dove non ci siamo resi conto che la geopolitica stava cambiando così come gli equilibri mondiali. In Italia alcuni partiti politici hanno cominciato ad esaltare la figura di Putin, a chiedere cosa serviva la NATO insinuando il pensiero che forse sarebbe stato addirittura meglio uscire dall’Alleanza Atlantica. Un clima politico pesante oscurato dal sovranismo in cui la democrazia pareva moribonda. Non sono stati diversificati gli approvvigionamenti energetici da una classe dirigente mediocre sprovvista di una visione per il futuro dell’Italia, al contrario è aumentata la nostra dipendenza dal gas russo. Il risultato è davanti agli occhi di tutti, per usare un eufemismo, siamo con le braghe calate verso la Russia. Se domani Putin decide, come ci ha minacciato, di chiudere il rubinetto del gas dobbiamo razionalizzare. Gli accordi Reagan-Cina del secolo scorso hanno sdoganato Pechino. Oggi assistiamo ad un cambiamento degli equilibri mondiali i cui effetti sembrano poco positivi per l’occidente. La politica è una cosa seria non è possibile improvvisare, ognuno deve fare il proprio mestiere. Siamo in guerra, i mercati finanziari continuano a speculare su petrolio, gas, grano, mais… guidati da figure oscure che paiono senza volto uscire dall’oltretomba, come vampiri che ricordano i robber baron del XIX secolo. Personaggi ambigui che si stanno arricchendo sulle miserie della gente facendo il gioco di Putin finanziando la sua guerra. Dove vivono… nelle cantine del Cremlino? Come con la pandemia tutti dobbiamo fare dei sacrifici, remare nella stessa direzione, altrimenti ci facciamo solo del male. Le cose sembrano andare di male in peggio con l’aumento della benzina, delle bollette di luce e gas, del pane, della pasta, delle patate. Si rischia una crisi sociale. Gli Stati Uniti sono pronti ad intervenire con un secondo Piano Marshall, Bruxelles con un secondo Recovery Fund? Vogliamo vedere la gente in piazza a protestare perché siamo diventati poveri e non si arriva alla fine del mese? Il governo Draghi ha annunciato che le nostre spese militari passano da 25 a 38 miliardi di euro l’anno. Dove li troviamo? Chiudiamo gli ospedali, non paghiamo le pensioni? Bisogna essere preparati al realismo o alla guerra? Erano decenni che in Europa non si sentiva la parola guerra. Pare che ci stiamo svegliando da un lungo sonno, forse siamo in un brutto sogno, al risveglio tutto sarà come prima? Il dopo. Ricostruire l’Ucraina. Dare da mangiare a dieci milioni di sfollati di guerra, in maggioranza donne, bambini, vecchi. Auspichiamo un’Europa unita, coesa, con un governo, un’economia, una politica estera, un esercito in comune, capace di affrontare le terribili sfide del XXI secolo. Il cambiamento tanto temuto e tanto desiderato alla decadenza, che pareva irreversibile, dell’occidente, della democrazia, del pensiero liberale. Il vecchio continente, noi europei, nei momenti bui, oscuri come quelli che stiamo vivendo tocchiamo il fondo per rinascere come l’Araba Fenice.
Enzo Sossi