È in corso l’istruttoria per la definizione della TARI 2022 da parte di Retiambiente.
I prospetti redatti dalla società per ogni amministrazione comunale, come previsto, vengono inviati all’Autorità di Ambito, che dovrà approvarli e inviarli a tutti i Comuni, per l’adozione dei PEF 2022 (Piano Economico Finanziario), congiuntamente al piano annuale delle attività connesse alla gestione del ciclo dei rifiuti urbani.
Dichiara il presidente Daniele Fortini: “E’ un lavoro complesso e difficile, che ha impegnato tutte le SOL e le Amministrazione Comunali, nel primo anno di operatività di Retiambiente, in una modalità nuova, imposta dall’Authority Arera e incalzata da eventi imprevisti, come l’aumento dei costi dovuti alla crisi pandemica e alla guerra in Ucraina.
Abbiamo ascoltato il territorio, con la raccomandazione di molti Sindaci ad un approccio equanime nella definizione della Tari, anche raccogliendo la richiesta di taluni a spalmare in più annualità quello che sarebbe stato l’aumento del 2022. Abbiamo registrato queste sensibilità e raccomandazioni, sforzandoci di elaborare un documento che pure preveda l’impegno di Retiambiente a sostenere gli sforzi in termini di equilibrio, anche per quelle amministrazioni che precedentemente avevano maggiormente aumentato la Tari e ora chiedono di programmare in più annualità un ulteriore impegno nell’anno corrente. Sarà poi l’Assemblea di Ambito, a cui parteciperanno tutti i Sindaci, a ratificare o meno in via definitiva gli importi validati del 2022.
Anche l’aumento del costo del lavoro, determinato dal nuovo contratto nazionale di settore, ha avuto il suo peso e abbiamo cercato, nella relazione diretta con i Comuni, tutte le forme per mitigare l’impatto dei maggiori costi, anche in un quadro di programmazione pluriennale. Sarà adesso l’Autorità di Ambito e poi ciascun Comune a determinarsi nella validazione dei PEF. Siamo consapevoli che i risultati raggiunti in termini sociali, ambientali ed industriali dal Gruppo Retiambiente sono tra i migliori a livello nazionale.
Lo sviluppo della raccolta differenziata con il metodo porta a porta, con la conseguente alta qualità merceologica dei rifiuti riciclabili, l’elevato livello di igiene urbana che garantiamo al territorio, la tutela dei posti di lavoro, e soprattutto le prospettive di sviluppo e crescita dell’autonomia industriale di Retiambiente, compongono un quadro soddisfacente delle prestazioni offerte.
Siamo confidenti che con la realizzazione degli impianti industriali presentati al Ministero per la Transizione Ecologica sul PNRR per oltre 140 milioni di euro di investimenti e alla Regione Toscana, guadagneremo un affrancamento dalla condizione attuale di clienti di fornitori esterni, per diventare invece autosufficienti e dunque trattenere nel territorio quel valore che oggi siamo costretti a trasferire altrove, a causa della carenza impiantistica di cui soffriamo.
Gli aumenti dunque previsti (approssimativamente di poco superiori al 4% medio) si confida possano progressivamente ridursi e quindi, acquisito un parco impiantistico innovativo ed efficiente, realizzabile nel prossimo triennio, si possano generare significativi risparmi da destinare ad un decremento della Tari. Attendiamo quindi le determinazioni dell’Assemblea di Ato per adeguarci conseguentemente”.