“La Toscana, diversamente da altre Regioni, non ha preso in considerazione la terapia contro il Covid con plasma iperimmune, la cui efficacia su una quota di popolazione è stata accertata da recenti studi di autorevoli istituti di ricerca. Lo scontro tra medici avvenuto all’Elba e salito alle cronache nazionale è figlio proprio di questa scelta. La Giunta regionale spieghi al Consiglio e a tutti i toscani perché non ha istituito una banca del plasma e quali sono i protocolli adottati. Le polemiche interne alla comunità medica sono certo meno interessanti rispetto al conoscere direttamente da chi guida la sanità toscana perché non si è seguito l’esempio di altre regioni come il Veneto”.
Così il consigliere regionale della Lega Marco Landi annunciando un’interrogazione urgente a cui sarà chiamata a rispondere l’assessore alla Salute Simone Bezzini nel prossimo consiglio regionale.
“Una quarantina di giorni fa il New England Journal of Medicine ha pubblicato un articolo in cui si riportano gli esiti di uno studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, che conferma che la somministrazione di plasma convalescente entro nove giorni dall’insorgenza dei sintomi ha ridotto il rischio di progressione della malattia nella fascia di popolazione non vaccinata, proprio quella che rischia conseguenze più severe. Tutti noi - conclude Landi - confidiamo che la fase acuta della pandemia sia solo un ricordo, ma credo sia legittimo domandarsi perché è stato ascoltato solo il parere di chi bocciava la terapia sostenuta dal dottor De Donno e cosa ha intenzione di fare per affrontare eventuali, e non sperate, recrudescenze”.