Rappresentare gli studenti di tutto il Paese, provare a coordinare i delegati di ognuna delle Regioni, esporre al Ministro le esigenze di quasi tre milioni di ragazzi; sarà una sfida complessa ma intendo assolverla nella più determinata delle maniere; per riuscire a cambiare la scuola e con essa a far progredire la società.
Credo che la cosa più importante quando ci si trova a dover prendere delle decisioni o condurre delle battaglie sia avere una visione chiara, d'insieme, da raggiungere.
Questa visione per me è quella di una scuola inclusiva, moderna, libera e umana; una scuola che formi per prima la persona come essere umano, poi il cittadino come membro di una società e solo infine il tecnico come esperto settoriale pronto all'università o al lavoro.
In questa visione la scuola insegna ad analizzare e riflettere con senso critico,passa concetti e fenomeni, non date e dogmi, trasmette valori umani e civili invece di nozioni; in questa visione la scuola pretende che tu capisca e non che tu ricordi quanto viene spiegato, perché ricordare è inutile, capire è imprescindibile: cogito ergo sum, diceva d'altronde Cartesio, non certo memoro ergo sum.
In questa visione la scuola non lascia indietro nessuno e non si accontenta di sporadici corsi di recupero nel secondo quadrimestre, ma accompagna lo studente tutto l'anno, con sportelli di potenziamento a disposizione di chi ha bisogno; prevenendo le lacune prima che si consolidino e abbattendo il gap tra chi può e chi non può pagare le ripetizioni.
In questa visione a scuola si fa Educazione Civica, la si fa davvero, con ore e docenti dedicati per parlare di diritto, ambiente, educazione sessuale e relazionale.
In questa visione non è un esame a dirti quanto vali ma è un percorso quinquiennale a valutare le tue competenze e conoscenze.
In questa visione la scuola non causa mai ansia o stress eccessivi e continuati, promuovendo (con pedagogisti e formazione) una relazione docente-studente positiva e pacifica, inoltre sa aiutare, quando necessario, con una vera rete di supporto psicologico.
In questa visione tutti hanno acceso agli studi e la Repubblica garantisce questo diritto coprendo le spese per libri, trasporti e uscite didattiche a chiunque si trovi in difficoltà.
In questa visione, lnfine, la scuola e l'università sono patrimonio collettivo e hanno dalla loro parte il supporto di tutta la Comunità per il proprio sviluppo e progresso.
Questa è la visione in cui credo e che, nell'assoluto e scrupoloso rispetto della volontà d'assemblea ed in approccio di massimo confronto democratico e condivisione con ogni livello di rappresentanza, cercherò di portare avanti.
Dalla visione, il cambiamento.
Pietro Gentili