Sulla questione del rigassificatore piombinese registriamo oggi anche due interventi "insulari": una nota del "Comitato Libera Scelta" che precede una riflessione che Angelo Mazzei ha pubblicato sulla sua pagina Facebook.
MA STIAMO SEMPRE ZITTI?
In arrivo a breve nel porto di PIOMBINO rigassificatori galleggianti su grande nave causa embargo gas russo.
La prima è già arrivata a destinazione nel porto di Ravenna.
Una volta ormeggiati, i rigassificatori vedranno arrivare in continuazione le navi gasiere che vi immetteranno il loro gas liquido trasportato soprattutto da USA, ma anche da Medio Oriente e Africa.
Questo passaggio del gas è un’OPERAZIONE AD ALTO RISCHIO di incidente ed ecologico.
Infatti il Gas è compresso di 600 volte a una temperatura di -161°C. I rigassificatori hanno la funzione di riportare il gas liquido a temperatura ambiente e lo faranno USANDO ACQUA DI MARE in quantità gigantesche.
Per l’alta pericolosità delle operazioni, che possono creare dei mostruosi disastri, le norme internazionali di sicurezza sono molto stringenti, infatti prevedono che i rigassificatori debbano essere collocati molto lontani da qualsiasi operazione commerciale marina o centro abitato.
Ma il MINISTRO CINGOLANI che di ambiente, popolazioni ED economie locali abbiamo capito che poco si interessa, in nome dell’emergenza, ha visto bene di ignorare tali norme.
Peccato che a farne spese sarà il territorio di Piombino, il circondario continentale e l’ISOLA D'ELBA, non solo in caso di incidente che sarebbe una devastazione apocalittica, ma anche per le NORMALI OPERAZIONI di carico-scarico, durante le quali è prevista la totale sospensione delle attività portuali e per la compromissione di una vasta area marina.
Sarebbe auspicabile una presa di posizione delle nostre Amministrazioni Locali, anche dell’isola d’Elba, oltre che di Piombino: il rischio potenziale è di dimensioni apocalittiche, quello certo incalcolabilmente superiore ai vantaggi più utopistici.
Comitato Libera Scelta
Rigassificatore e Interdizione
È LA FINE?
Gli elbani sono umani?
È LA FINE! Avrebbero gridato furenti quelli che Umberto Eco e Jacques Derrida chiamavano negli anni '70 GLI APOCALITTICI.
Non voglio certo mettere inutilmente in allarme i miei con-isolani elbani mettendomi a fare un elenco dei disservizi e della discontinuità territoriale che un' area di massima interdizione alla navigazione nel porto e canale di Piombino comporterebbe.
Voglio invece informarli che, dall'aria che tira, sembrerebbe che la gigantesca nave-rigassificatore verrà piazzata proprio a Piombino e non altrove.
Il rigassificatore è già stato comprato un paio di settmane fa.
Non servirebbero manifestazioni, scioperi, blocchi del porto.
Niente sembra possa fermare il progetto, ormai in stato avanzato, e con urgenza di entrare in funzione al più presto.
Infatti, è probabile che per il costosissimo gas supercompresso americano siano già stati siglati tutti gli accordi commerciali del caso.
Tutto per affrettare la chiusura dei rubinetti o almeno la riduzione dell'approvvigionamento dai russi.
Non sono semplici dolori, ma dolori al quadrato, per l'isola d'Elba. Anche se fossero solo due anni, bisognerebbe improvvisare altri porti ed altri modi per collegare l'Elba. O forse ci dovremmo far bastare l'aeroplano per quelli in salute e l'elicottero per i malandati.
LA DOMANDA È DIRETTA:
QUALCUNO AL GOVERNO HA GIÀ PENSATO A SOLUZIONI PER EVITARE O RISOLVERE I PROBLEMI CHE IL RIGASSIFICATORE CAUSEREBBE ALL'ELBA, ALLA SUA ECONOMIA E ALLA SUA CONTINUITÀ TERRITORIALE?
È solo un'innocente domanda fatta da un cittadino italiano isolano che non vuole che in nome dell'emergenza di uno stato di guerra (straniero) si calpestino i diritti e le vite di 30 mila persone locali più 40 mila Piombinesi. Se per assurdo davvero nessuno ci avesse pensato vorrebbe dire che le nostre vite contano meno di quelle di altri esseri umani colpiti direttamente dalle tante guerre in giro per il mondo. Perché senza un regolare servizio di traghetti l'Elba in un paio d'anni non sarebbe messa meglio del Mali, dello Yemen, della Siria o del Donbass.
Per non parlare dell'inadeguatezza e non conformità delle misure cautelative...
Questo è quanto previsto:
"... posizionare un impianto di rigassificazione FSRU, Floating Storage and Regasification Unit, nel porto di Piombino"
"... per un periodo di tempo limitato, due anni a detta del ministro"
"... in attesa di costruire una più adeguata piattaforma al largo, dove saranno prese più adeguate e conformi cautele"
"... GOLAR TUNDRA, da poco acquistata dalla SNAM per 350milioni di euro"
"(al rigassificatore già in funzione a Marina di Pisa sono in atto) ... zone di interdizione e limitazione alla navigazione e alla sosta per un raggio di 14km e 816 metri"
"(A Piombino) La capitaneria di porto ha previsto, in particolare, una zona circolare di interdizione totale con al centro il rigassificatore avente un diametro di 4 miglia nautiche, 7,4 km"
"... tutta Piombino ricadrebbe in area interdizione totale e persino una parte dell’Elba in zona Preavviso"
Forse sarà solo durante il carico del gas, forse...
Forse i traghetti continueranno a viaggiare regolarmente, forse...
Forse, chissà?
Se nessuno dal governo si preoccupa di venircelo a raccontare, allora nutrire dei dubbi o preoccuparsi, non sarebbe un atteggiamento APOCALITTICO, ma LEGITTIMA PREOCCUPAZIONE da parte di persone lucide e degne di essere considerate umane come gli altri.
Angelo Mazzei