L’acqua manca nel Belpaese, si comincia ad ipotizzare la razionalizzazione con chiusure diurne. Siamo in pieno cambiamento climatico con scarse piogge e aumento delle temperature. Tornano i sostenitori che il privato è meglio, il pubblico ha fallito e portano all’attenzione della pubblica opinione lo stato della rete idrica nazionale che mostra il livello dello spreco d’acqua in Italia, attribuendo ogni responsabilità al pubblico. Personaggi che continuano a sostenere che il referendum “sull’acqua pubblica” fu impregnato di populismo ideologico e semplicismo a buon mercato. Dimenticando o meglio non volendo accettare la volontà degli italiani che hanno più volte scelto democraticamente che l’acqua è un bene pubblico a disposizione della collettività. Sussurri che stanno diventando boati in questi periodi catastrofici, quando la siccità mette a repentaglio la stessa sopravvivenza, invocano l’intervento privato, con le concessioni e la gestione della rete e la sua manutenzione periodica e aprono a scenari apocalittici, se continuiamo così, fra vent’anni i livelli di spreco saranno superiori e sarà troppo tardi! Volutamente dimenticano il ponte Morandi a Genova e la funivia del Mottarone a Stresa.
Il privato in questo Paese è capace di lamentarsi facendo poco. Quando ci sono degli utili se li incamera senza fare i dovuti investimenti e la necessaria manutenzione, ma quando ci sono delle perdite invoca l’intervento pubblico. In trent’anni la cosa che sono stati bravi a fare sono la perdita del valore degli stipendi. In Germania sono aumentati del 30%, in Italia sono diminuiti. Siamo i meglio malpagati in Europa. Un triste primato e le disuguaglianze sociali sono aumentate. Secondo l’ISTAT sono aumentati i poveri in Italia. Oltre il Covid-19, la guerra in Ucraina, l’alta inflazione, le cavallette ci manca solo di dare l’acqua ai privati dopo il pasticcio, disastro per la scarsa manutenzione del Morandi e del Mottarone. Che Dio che ne scampi...e c’è chi riesce a giustificare. Rimango senza parole… In un Paese normale i responsabili sarebbero con i propri sodali considerati dei paria. Dire incapaci è un eufemismo. Se una delle grandi famiglie imprenditoriali italiane ha dimostrato tanta pochezza figuriamoci gli altri signori sconosciuti se gli diamo l’acqua cosa sarebbero capaci di combinare. Con i privati la bolletta dell’acqua sarà più cara, avere distrutta la filiera agricola o interi settori turistici o pagare cinque volte tanto la frutta ed i prodotti alimentari. Nessuno vuole riparare i buchi. Nessuno! Il fine è ottenere le concessioni dell’acqua per fare profitti per gli azionisti e non occuparsi di investimenti e manutenzione come il Morandi ed il Mottarone insegnano.
Enzo Sossi